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Cade ancora il Benevento e lo fa nella partita più importante che sarebbe potuta valere la vetta della classifica. I giallorossi perdono al “Menti” contro la Juve Stabia, denotando problemi di concentrazione, soprattutto in occasione della rete decisiva, e la mancanza di sangue freddo nei sedici metri avversari. Una Strega che si accontenta di sfiorare la sufficienza, senza eccedere.

Paleari – Sul gol del vantaggio non è esente da colpe, rinunciando all’uscita che potrebbe togliere le castagne dal fuoco. Salva il Benevento nella ripresa, anche con l’aiuto dei legni, ma sono interventi di ordinaria amministrazione. Voto: 5,5

El Kaouakibi – Grande affanno ma a pesare è soprattutto l’errore sul gol del vantaggio delle vespe, quando si perde Buglio. Prende coraggio nella ripresa con qualche discesa interessante, purtroppo è sempre impreciso. Voto: 5 (31’st Ciano – Si piazza sulla corsia destra e il suo apporto è nullo. Allontanarlo dalla porta non lo aiuta, ci mette del suo con una parvenza di apatia. Voto: 5,5)

Capellini – Qualche buona chiusura nel primo tempo, tiene botta contro Candellone. Partita più da “difensore” puro, perché le qualità da regista basso non si vedono con il Benevento che fa fatica a costruire gioco. Voto: 5,5

Berra – Dalle sue parti non si passa. Preciso e ordinato, una prestazione sufficiente per sancire il ritorno in campo. Peccato non basti. Voto: 6

Improta – La Strega gioca spesso a destra, ma dove dovrebbe esserci lui finisce spesso per esserci Karic. Nella ripresa ha qualche buono spunto, ma ignora Ferrante calciando da posizione defilata. Grave l’errore che porta al palo di Mignanelli. Voto: 5

Karic – Gli standard toccati contro il Giugliano sono lontani. La volontà non gli manca, è in tutte le zone del campo, il problema è aspettarsi dallo svedese giocate di qualità che non gli appartengono. Voto: 5,5

Agazzi – Gara complicata, viene travolto dal ritmo che i centrocampisti stabiesi imprimono alla gara. Il risultato è una diretta conseguenza, non entra in partita e non riesce ad incidere. Voto: 5 (dal 23’st Marotta – L’atteggiamento è sempre propositivo, ci mette voglia di fare. A volte è disordinato, ma almeno crea qualche grattacapo alla difesa stabiese. Voto: 6)

Talia – Torna dal primo minuto, si piazza alla sinistra di Agazzi e prova a fornire il suo contributo. Ci mette il solito impegno ma gli spazi sono pochi, soffre la pressione delle vespe. Voto: 5,5 (dal 9’st Pinato – Si presenta con una grande diagonale salvando su Romeo. La prestazione, nel complesso, non è negativa, pesa l’errore all’ultimo secondo quando si divora il pareggio. Voto: 5,5)

Benedetti – Manca la spinta sull’out sinistro dove l’ex Pordenone non riesce a essere ficcante. Senza affondi, mancano inevitabilmente i rifornimenti nell’area avversaria. Voto: 5 (31’st Masciangelo – Entra con voglia di fare, gioca terzino e prova a spingere. Troppo poco per incidere. Voto: 6)

Bolsius – Il primo lampo arriva solo dopo venti minuti e porta all’ammonizione di Buglio. E’ la sintesi di una partita fatta di lampi, viaggiando a corrente alternata mentre la Strega avrebbe bisogno della qualità dei suoi uomini più tecnici. Voto: 5,5)

Ferrante – Combatte, lotta, si fa anche apprezzare ma gioca troppo lontano dall’area, terreno di caccia degli attaccanti. L’unico sussulto, infatti, lo regala con una punizione neutralizzata da Thiam. Voto: 5,5

Andreoletti – Non è una questione di attaccanti, perché il ragionamento è anche giusto: le partite durano novanta minuti e bisogna tenere conto dei cambi. Il problema, semmai, è nell’atteggiamento, nella poca cattiveria in determinate circostanze. Il suo Benevento dovrebbe avere più sangue negli occhi. Voto: 5,5

La Juve Stabia si conferma un bunker, basta un gol per battere la Strega e prendere il largo

Andreoletti: “Ci è mancato solo il cinismo, il pari sarebbe stato giusto”

Pagliuca: “Thiam bravo, ma il merito è di tutti. Il Benevento lotterà fino alla fine”

L’ottimismo di Berra: “Una sconfitta che non compromette il nostro cammino”

Gerbo e i segreti della Juve Stabia: “Bravi a cambiare mentalità nella ripresa”