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Riceviamo e pubblichiamo la nota di L@p Asilo 31 in merito allo scenario politico locale ta mastellismo e piddini: 

“La voglia di partecipazione dei cittadini trova da sola gli spazi per affermarsi senza chiedere o ricevere permesso o invito da qualcuno per farlo.

Lo dimostrano anni di protagonismo sociale dei movimenti, delle associazioni, dei comitati civici che sempre in solitudine hanno rappresentato e praticato un’idea di città accogliente, ecosostenibile, fondata sui diritti delle persone e non sui favori, sulle clientele e sugli apparati di potere.

Lo dimostrano gli ultimi anni di opposizione reale al mastellismo, al malaffare e al modello di città perpetrato dall’attuale amministrazione, opposizione pagata a caro prezzo da chi ha osato levare una voce di dissenso mentre in consiglio comunale forze politiche come il Partito Democratico  portavano avanti “l’opposizione responsabile”.

Dopo anni di assenza totale possono essere quelle stesse forze partitiche, che hanno abdicato al proprio ruolo in consiglio comunale, il fulcro per la costruzione di un nuovo percorso alternativo al mastellismo ? Chi ha la credibilità per poter chiamare a raccolta il mondo del civismo intorno ad un progetto di alternativa?

Gli stessi che in questi quattro anni hanno scelto il silenzio e l’opposizione responsabile? Può essere la  riproposizione attraverso schemi vetusti e sorpassati di un mondo autoreferenziale la strada maestra verso la costruzione di un’alternativa? 

Il  Partito Democratico non ha alcuna legittimità che gli consente oggi di chiamare a raccolta le forze per la costruzione di un progetto di alternativa ne tantomeno la credibilità per  “aprire” le proprie stanze” , concedendo  addirittura ai movimenti il “privilegio” di partecipare.

L’alternativa si costruisce cominciando a prendere atto che non esistono forze che stabiliscono le regole del gioco e concedono diritto di parola o “inviti” e “aperture ad altri, l’alternativa si costruisce nella città, nei luoghi del confronto pubblico e trasparente fatto  alla luce del sole e non nelle segreterie di partito”.