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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nosta stampa a firma del L@p Asilo 31 sugli spazi sociali. Di seguito il testo integrale.
 
“L’effetto domino del decreto sicurezza, varato dal governo giallo-verde, non esita a conclamarsi anche nella nostra piccola città che si appresta in questo mese allo sgombero di tre strutture comunali. Il centro sociale depistaggio non è nuovo alle pratiche di sgombero perpetrate a suo danno: lo scorso maggio 2017  il sindaco Mastella provò a mettere fine alla storia di un presidio così importante per la città di Benevento. Non è certamente una sorpresa che, all’indomani dell’approvazione del decreto sicurezza, il filo di arianna coniughi gli intenti precedenti del sindaco con l’effettiva preclusione all’uso di spazi sociali.
Gli spazi sociali sono luoghi di scambio di idee, di formazione e cultura, attraversati ogni giorno da persone protagoniste delle politiche urbane di accoglienza, di aggregazione e di lotta alla frammentazione sociale, persone che hanno fatto di questi posti un bene collettivo, sottraendoli all’incuria e alla speculazione a cui sarebbero stati sottoposti. Le attiviste e gli attivisti che in questi anni hanno avuto cura delle suddette strutture sono donne e uomini che da più di 15 anni restituiscono un valore immateriale ed inestimabile alla collettività tutta, che hanno riempito di progettualità strutture abbandonate al degrado delle amministrazioni che si sono succedute, donne e uomini che hanno costruito luoghi di aggregazione contro l’omologazione e l’individualismo.
Sfatiamo la falsa credenza popolare per la quale gli spazi sociali siano strutture che ledano le casse dello stato e del comune, gli spazi sociali vantano crediti che vanno ben oltre le logiche del profitto perchè si concretizzano nel valore umano percepito dalla comunità. Negli anni questi spazi sono stati in grado di segnare indelebilmente la città attraverso la restituzione del concetto di bene comune, riempiendo il vuoto con presidi di aggregazione giovanile e di cultura, ponendosi come punto di riferimento di qualsiasi cittadino.
Tuttavia, le operazioni di sgombero ai danni dei centri sociali non sono certo pratiche avulse a questo governo, non solo perchè chi li vive ogni giorno è la stessa fetta sociale che quotidianamente  respinge l’onda nera che prova  ad affermarsi nel tessuto sociale, ma anche perchè sono pratiche già messe in campo in particolare dai fieri sostenitori dell’onestà e della legalità. Per citarne qualcuno, senza scavare troppo a fondo nei ricordi: lo sgombero di via Curtatone a Roma fortemente voluto dalla giunta Raggi, M5S, e acclamatosi come una della azioni più becere e meschine immaginabili.
Non a caso, tra i partiti che hanno dato i natali a questo infame disegno di legge figura il movimento 5 stelle, insomma nulla di nuovo se non l’inottemperanza da parte dello stesso a quelle promesse che ammiccavano l’occhio alle pratiche di democrazia diretta e dal basso.
D’altronde c’era da aspettarselo, l’ascesa al governo con il partito fascio-leghista non poteva dare il la se non con l’attacco a quel pezzo di società civile che costruisce un mondo distante dalle logiche xenofobe e razziste. Il decreto sicurezza è la chiara sintesi di quello che oggi è il termine sicurezza, un termine svilito e fittamente correlato alla paura e all’odio. Siamo davanti ad una normativa repressiva che ingaggia battaglia al povero, ma non alla povertà, che discrimina un reato solo in ragione del colore della pelle, che reputa una minaccia qualsiasi forma di dissenso.
Ed è per questo che, ritornando nella nostra città, non sorprende l’attacco mosso agli spazi sociali, quello che si prova a mettere in discussione non è soltanto la cittadinanza dei centri sociali, ma l’immenso valore umano e sociale che essi rappresentano per la comunità in termini di ricchezza sociale e culturale.
Fieri di far parte di quella schiera di attivisti che non piega la propria testa dinnanzi ai soprusi, alle ingiustizie e che crede nella possibilità di costruire un mondo lontano dalle logiche razziste xenofobe e razziste, parteciperemo alla manifestazione del 14 dicembre indetta a difesa degli spazi sociali”.