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Benevento – Non si è fatta attendere la replica del presidente della Asd Pallamano Benevento, Carlo La Peccerella, alle accuse rivolte nei confronti della sua associazione nella serata di ieri da Alessandro Pepe, presidente dell’Us Acli di Benevento. L’oggetto del contendere è la concessione del Pala Valentino Ferrara situato al Rione Ferrovia, in scadenza il prossimo 30 agosto.

L’impianto è attualmente gestito proprio dalla Pallamano Benevento che lo rimise a nuovo nei giorni immediatamente successivi all’alluvione dell’ottobre del 2015. In quel frangente il campo di gioco fu reso impraticabile, così come i bagni, gli spalti e i locali interni della struttura rimasta inagibile per diverso tempo e riaperta al pubblico e alle attività – come rimarca lo stesso La Peccerella nella sua nota – “solo grazie al lavoro svolto dai tesserati dell’Asd Pallamano Benevento”.

Nei tre anni e mezzo successivi, la Pallamano Benevento, oltre ad ospitare presso il Pala Ferrara le finali nazionali giovanili dei  vari campionati under sia maschili che femminili, ha ottenuto risultati di rilievo a livello nazionale proseguendo dapprima brillantemente la propria avventura nel campionato di serie A1, e poi – dopo l’iscrizione al campionato di A2 – sfiorando la risalita alle final eight dello scorso maggio a Cassano Magnago. Risultati che hanno consentito al club di consolidarsi come prima realtà campana nel panorama della pallamano nazionale maschile. 

Tornando alla stretta attualità, Pepe, nella giornata di ieri, aveva denunciato irregolarità riscontrate durante la sua visita all’interno della struttura (qui la sua nota dettagliata). Un sopralluogo volto a fare da preludio alla partecipazione dell’Us Acli al bando di gara per la nuova concessione. Nella nota Pepe portava alla luce atteggiamenti ‘non consoni’ posti in essere da alcuni esponenti della Pallamano Benevento. A queste accuse, La Peccerella ha risposto con una nota ufficiale a sua firma che pubblichiamo integralmente di seguito. 

“Sgomento, incredulità e stupore, queste le impressioni che ho provato alla rappresentazione di fatti, riportati e rappresentati in modo completamente distorto.

Posso tranquillamente affermare che il sopralluogo è avvenuto in totale serenità e in pieno spirito collaborativo (diversamente non poteva essere), tanto che alla fine del sopralluogo l’Ing Alessandro Pepe, stringendomi la mano, mi aveva anche ringraziato per la disponibilità mostrata.

Evidenzio che la mia presenza presso la struttura, aggiuntiva rispetto a quella degli impiegati comunali, veniva espressamente richiesta dal Comune con nota del 07.08.2019 Prot. 71748, laddove si individuava la necessità della nomina e dell’intervento di un responsabile per i sopralluoghi da effettuare presso la struttura oggetto di bando di gara.

Premesso ciò, mi preme sottolineare che l’unico momento di tensione, causato peraltro da un collaboratore dell’Ing Pepe (tal Martino Fioretti), si  è avuto allorquando, prima dell’inizio del sopralluogo, premettevo che all’interno della struttura vi erano beni di proprietà della mia Associazione. Evidentemente questa precisazione è stata scorrettamente interpretata come volta ad ostacolare o ad interferire con lo svolgimento delle attività di sopralluogo, tanto da indurre il Sig. Martino Fioretti ad annunciare di chiamare i carabinieri se avessimo proseguito in tale atteggiamento ( mah!!!!!!!).

Ricordo bene, e ricorderanno bene le persone presenti (tra cui anche gli impiegati comunali), che fu stesso l’Ing Pepe ad allontanare il collaboratore definendolo “maleducato ed inopportuno” (cit). Dopo di che si è proceduto ad un minuzioso reportage fotografico, sia dei locali interni che di quelli esterni alla struttura, che provvedevo immediatamente ad aprire.

L’unico locale che non è stato possibile ispezionare è un bagno interno della struttura, lato gradinate del pubblico, del quale sin dall’origine il sottoscritto non ha mai avuto le chiavi.

Poiché questi sono i fatti realmente accaduti, risulta essere del tutto inspiegabile ed offensiva l’affermazione dell’Ing. Pepe secondo cui “altre persone….ci confondevano sullo stato delle cose e davano diverse disinformazioni sul come procedere o sul perché, rifiutando più volte di farci fotografare gli accessi e anche lo stato delle cose”; e stravagante, incomprensibile e pretestuosa è l’ulteriore affermazione dell’Ing. Pepe circa  il beneficio che l’attuale gestore della struttura avrebbe tratto “poiché ingiustamente avvantaggiato dalla conoscenza dei luoghi nella totalità, ma soprattutto per avere visionato tutti i possibili antagonisti candidati alla gestione della struttura”, tanto da richiederne la preventiva esclusione.

E’ evidente l’idea, ed anzi l’auspicio di qualcuno, che la nostra associazione non debba gestire questa struttura e pertanto non debba partecipare a questo bando. Forse perché il bando premia chi ha REALMENTE LAVORATO nel corso degli anni.

Forse perché il bando premia chi ha raggiunto i più alti successi sportivi. Forse perché il bando prevede premialità per chi si avvale di allenatori di caratura internazionale (il coach della associazione è un allenatore croato d 4° livello internazionale).

Forse perché il bando prevede punteggi per la partecipazione di Dirigenti Federali all’interno della Associazione (sono Delegato Regionale FIGH).

Forse perché il bando premia chi è REALMENTE radicato nel rione dove è ubicata la struttura, e nella città di Benevento (basta vedere il luogo di nascita dei tesserati della nostra associazione).

Forse è vero, è troppo rischioso farci partecipare. Ed allora devo dire, mio malgrado, che tutto torna.

E’ da tempo infatti che leggiamo articoli su testate online riferiti alla gestione di questa struttura, come se l’unico problema della città di Benevento fosse la gestione del PalaValentino Ferrara (e forse per alcuni consiglieri è l’unico problema degno della loro attenzione); o come se fosse l’unico impianto sportivo ad avere problemi.

Ed ancora, sempre i soliti attori ci hanno definiti più e più volte MOROSI (qualifica valida evidentemente solo in relazione agli impianti di proprietà del Comune di Benevento ma non per quelli della Provincia di Benevento come ad esempio il PalaTedeschi); ebbene, i “MOROSI” hanno restituito il bene alla città all’indomani dell’alluvione del 2015, ripristinando a proprie spese lo stato dei luoghi e rendendo il PalaFerrara di nuovo agibile, così come più volte pubblicamente riconosciuto dal Primo Cittadino della nostra città( cit. “Terremo conto dei lavori eseguiti”)

Posso dire a voce alta che se oggi questa struttura può essere messa a Bando è grazie al sudore ed alle risorse economiche di ogni tesserato, genitore ed amico della associazione.

Pertanto poiché quanto riportato dall’ing. Alessandro Pepe non corrisponde al reale svolgersi dei fatti (e questo non è altro che il degno epilogo di una campagna denigratoria che dura oramai da anni), e ritenendo che  le sue affermazioni a mezzo stampa siano lesive della mia immagine e di quella dell’Associazione che rappresento, ho dato mandato al mio legale di agire per procedere  con le più opportune azioni legali nelle competenti sedi giudiziarie”.