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Benevento – Continua a tenere banco la vicenda degli ex lavoratori dei consorzi. Ad alzare la voce è Piero Mancini che punta il dito contro alcuni colleghi, rei, a suo dire, di non aver condiviso l’appello per spostare le visite per il prelievo venoso da Giugliano a Benevento. Di seguito la nota da lui redatta. La pubblichiamo integralmente. 

L’appello lanciato ai lavoratori, e ai sindacati, per far effettuare le previste visite mediche a Benevento, usufruendo dell’unità mobile, come è già avvenuto alcuni mesi or sono, è stato condiviso da 48 lavoratori. Per quale motivo abbiamo lanciato l’appello? Primo, un buon numero di lavoratrici non ha la patente. Per questo ha difficoltà per recarsi nella sperduta discarica di Giugliano, non servita da alcun servizio pubblico. Secondo, alcuni lavoratori per patologie non possono attendere ore, come avviene a Giugliano, per il prelievo venoso. Terzo, è più logico convogliare i lavoratori sanniti nel centro più vicino, visto che proprio a questo serve l’unità mobile acquistata anche con il denaro dei contribuenti residenti nella nostra provincia. Per noi, quindi, è anche un problema di dignità, visto come siamo generalmente maltrattati dagli amministratori napolicentrici regionali.

Perché, la domanda è pertinente, non tutti i lavoratori hanno aderito all’appello? Pur essendo aumentato il numero, rispetto alla volta scorsa, persiste una deleteria divisione tra i lavoratori. Divisione scientificamente alimentata da qualcuno che è abituato ad agire nel buio e nelle segrete stanze. Alcuni lavoratori, erroneamente, hanno pensato di poter usufruire comunque dell’unità mobile, una volta giunta in città, anche senza aderire all’appello. Sono i soliti furbastrii opportunisti. Quelli abituati a tenere il piede in due scarpe, per tentare di ottenere, senza espirsi, sempre il meglio. Ciò non sarà possibile perché, per evitare i problemi insorti la volta scorsa, l’equipe che gestisce l’unità mobile visiterà solo i lavoratori indicati nell’elenco, fornito giorni prima.. Altri, perduranti stupidi odi e rancori personali che producono solo gravi e dannose divisioni, pur di non dare soddisfazione preferiscono recarsi a Giugliano. Sconfinata stupidità! Infine, c’è pure qualche sedicente gretto ”sindacalistra” che, con cinsmo vendicativo, lavora per non far giungere in città l’unità mobile. Per imporre la propria malata volontà di comando. Alla ricerca di una “vittoria” effimera e patetica, che comporterebbe ulteriori difficoltà a chi ne ha già tante. Una insulsa “soddisfazione” personale, sulla pellle di tanti lavoratori. Che pena, che schifo. Che squallore!! Dopo le visite sorgerà un nuovo problema. Ancora più ingarbugliato. Le compostiere sono poche. Non tutti i lavoratori residenti in città potranno prestare ivi la loro opera. Molti saranno costretti a recarsi in altri comuni della nostra provincia. Con quali criteri si sceglierà coloro che lavoreranno in città? Si prevede una “bella” guerra tra poveri, caratterizzata dai soliti colpi bassi. Per difendere i lavoratori più deboli, sia per le visite che per una giusta gestione del progetto, si è costituito il Comitato per la difesa dei diritti coordinato da Antonio De Ianni.

Piero Mancini, ex dipendente consorzio Bn3.