- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Oggi a mezzogiorno la legge elettorale varca la soglia dell’Aula. Arriva a tempo di record dopo 72 ore di commissione, ma soprattutto grazie a una convergenza tra Pd, M5S, Fi e Lega che hanno spinto per andare al voto subito. Il Tedeschellum, che ha messo d’accordo i partiti più grossi, quelli che divideranno la torta, prevede collegi uninominali con riparto proporzionale, con più di un listino in ogni circoscrizione per i collegi eccedentari al posto del recupero dei migliori perdenti. Il sistema è perfettamente uguale per le due Camere, per la prima volta dal 1948. La legge dà tempo trenta giorni al governo per ridisegnare i collegi, ma al tempo stesso qualora si votasse in autunno prevede di tirar fuori dal cassetto il metodo del vecchio Matterellum: 225 colleghi disegnati in base al censimento del 1991. Chiaramente la popolazione è aumentata in maniera esponenziale in vent’anni. In Campania i collegi saranno 22.

“La nuova geografia dei collegi elettorali – ha commentato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella – determinerà uno snaturamento e una perdita d’identità del territorio sannita. Storicamente ci si era sempre mossi in accoppiata con la provincia di Avellino. Questa volta, invece, solo in parte è così. Non si capisce per quale motivo finiamo per essere accoppiati alla provincia di Caserta. Il problema non è tanto quello di mettere assieme quelle parti dei due territori che, come nel caso dell’area del Matese, per consuetudine, tradizioni e stile di vita sono molto simili quanto piuttosto quello di incrociare anche realtà molto diverse tra loro e nelle quali è presente una criminalità organizzata mai debellata fino in fondo. Purtroppo, temo che allo stato non sia possibile porre riparo a tutto ciò e, quindi, occorre  che la provincia di Benevento si difenda da sola operando con intelligenza e facendo scelte che possano evitarne in prospettiva la debilitazione e la scarsa incidenza nella vita istituzionale del nostro Paese”.