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Una doppia amarezza. L’eliminazione dai play-off sotto qualche coro razzista rivolto a propri tesserati. L’ultima domenica da dimenticare della Juventina Circello che cade a Molinara e saluta il campionato. Una sconfitta al termine di una gara nervosa e sempre in bilico, condizionata da fattori esterni che ultimamente tanto hanno a che fare col rettangolo di gioco. 

Leo Martone, il tecnico del Circello, è persona di grande moralità ed ha sempre avuto a che fare con gli immigrati, dentro e fuori dal campo. Il suo racconto tende subito a salvaguardare la società di casa: “Ho sentito anche io dei cori che non mi sono affatto piaciuti, ci stavano delle persone vicine ai migranti che sono stati attaccati per aver preso le loro difese. E’ evidente che tutto ciò è la conseguenza di un clima non del tutto sereno e non parlo solo a livello calcistico locale. Va detto che la società di casa ed il presidente Girolamo in primis, oltre a dissociarsi da ciò che era accaduto, ha provato a stemperare la tensione”. 

Secondo il giovane mister di Castelpagano, si poteva gestire meglio la situazione: “Io credo che l’arbitro o il commissario di campo avrebbero potuto fare di più. Come esiste una regola che sanziona, per esempio, il fallo da ultimo uomo col cartellino rosso, così esiste un protocollo per gestire certe spiacevoli situazioni, dando magari un segnale forte che avrebbe avuto una risonanza sicuramente forte”.