- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Una lettera aperta per denunciare la perdita del lavoro in piena emergenza da coronavirus. La firma è quella di Paola, nome di fantasia perché la mittente preferisce evitare ogni sorta di ripercussione. La forza di raccontare la propria storia emersa dopo aver letto l’articolo riguardante gli ausiliari dell’Ospedale San Pio. Al nosocomio sannita lavorava anche lei, fino a martedì scorso quando ha visto improvvisamente interrompersi la collaborazione. 

“Ho iniziato questo lavoro circa due anni fa, da subito ho preso a cuore il tipo di lavoro che andavo a svolgere confrontandomi quotidianamente con i pazienti e il personale sanitario.

Sapevo che la mia esperienza non sarebbe durata per sempre poiché il mio contratto non prevedeva un tempo indeterminato ma non mi sarei aspettata che in un momento di emergenza e lavorando in un padiglione interamente dedicato a Covid 19 sarei stata licenziata al 31/03/2020 (nel pieno dell’emergenza sanitaria).

Dopo aver rischiato il contagio da quando questa brutta vicenda è iniziata, mettendoci il cuore e l’anima per dedicarmi ai pazienti nel mio ruolo di ausiliare e facendo il possibile affinché nel mio piccolo potessi dare un contributo in questa situazione, il mio sacrificio non è stato ripagato.

La mia morale mi ha impedito di abbandonare il mio lavoro quando questo non era più sicuro, ho così deciso di affrontare questa guerra insieme agli altri buttandomi a capofitto nel mio lavoro, mettendo a rischio anche la mia famiglia e i miei figli così come stanno facendo tanti miei colleghi.

Non ci saremmo aspettati che in un periodo in cui si fa un gran parlare di necessità di reperire personale sanitario sarebbero stati espulsi proprio coloro che erano lì dall’inizio a dare supporto, personale già addestrato e qualificato sostituito da uno nuovo che in una situazione di difficoltà potrebbe non riuscire a gestire, richiedendo un’ulteriore sforzo al personale sanitario presente nell’insegnare le procedure e il lavoro da svolgere.

Spero che questa mia storia sia ascoltata e che non saranno mai più vani i nostri sforzi.

Grazie per la cortese attenzione”.

Si allega immagine di repertorio