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Dieci donne provenienti da Paesi diversi, appartenenti alla prima o seconda generazione di immigrati e giunte in Italia per studiare, lavorare o per amore, hanno raccontato il loro percorso di integrazione nella società italiana nel libro ‘Noi che siamo italiane. Donne venute da lontano’, scritto da Roberta Gisotti, presentato nel tardo pomeriggio di ieri nella sede del Rettorato dell’Ateneo sannita.
Una raccolta in cui si narra di donne che, tra difficoltà ed ostacoli di varia natura hanno saputo fungere da ponte tra culture diverse, incarnando i valori sia della loro terra d’origine che della società italiana, e contribuendo ai mutamenti della società stessa.

Tra le protagoniste del libro anche Tetyana Shyshnyak, cantante lirica originaria di Donetsk, in Ucraina, arrivata a Benevento nel 2008. Da anni è presidente dell’associazione culturale “Orbisophia” quale studiosa e promotrice del Canto Beneventano. “Tramite una ricerca sul web ho conosciuto la sua storia e mi ha colpito molto il fatto che sia proprio una persona non originaria di questo territorio a studiare, a rilanciare e a valorizzare il Canto Beneventano. Una vicenda davvero curiosa – ha spiegato l’autrice -. Quelle contenute nel libro sono tutte storie meritevoli da raccontare, non perché narrano di successi, ma soprattutto in quanto trasudano sofferenza, disagi, problemi da superare. Rappresentano tutti coloro che hanno deciso di spendere la loro vita in un paese diverso da quello di origine… ed è stato molto interessante ascoltarle ed entrare nella loro vite”. 
“Questo libro può diventare una guida per tante donne, sia italiane che straniere – ha detto Tetyana -. Abbiamo una forza dentro incredibile, tale da riuscire a superare tanti ostacoli… ma è fondamentale credere in se stessi”.

Oltre all’autrice Gisotti ed alla Shyshnyak, alla presentazione hanno partecipato Parisa Nazari, farmacista iraniana ma romana di adozione, tra le dieci protagoniste del libro, l’assessore Carmen Coppola, Roberto Costanzo del Comitato Tecnico-Scientifico Fondazione di Comunità, Patrizia Bonelli, vice presidente del FAI Campania, e Achille Mottola, presidente del Club Unesco Benevento e presidente del Conservatorio di Avellino. Quest’ultimo ha raccontato come ha conosciuto Tetyana e come l’ha indotta a studiare canto con il maestro Gioacchino Zarrelli e a coltivare quindi la sua passione.

A moderare l’incontro il consigliere Angelo Moretti che, parlando della Shyshnyak e del suo impegno per la comunità, ha proposto all’assessore alle Politiche Sociali di iniziare a tracciare un solco per perseguire la strada della cittadinanza onoraria: “Sicuramente ci attiveremo in tal senso – ha affermato l’assessore -. Questo è un libro denso di significato, che vuole creare un ponte tra le diverse culture, e che sposa appieno quelle che sono le direttive che persegue l’assessorato, quelle di integrazione e accoglienza”.
Di qui anche l’idea di istituire uno sportello per aiutare le donne straniere che giungono in città: “Potrebbe avere la duplice funzione di ascolto e orientamento. È necessario mappare questo fenomeno sul nostro territorio” ha concluso Coppola.

Roberto Costanzo a sua volta ha manifestato grande interesse per la materia trattata nel testo ed ha ribadito la necessità di accogliere i migranti senza avversione, in quanto essi risolvono in qualche modo il problema demografico che ormai attanaglia il nostro Paese. Ed ha raccontato di aver conosciuto Sabrina, una ragazza macedone diciannovenne già alla terza gravidanza, ammonendo che nostro dovere deve essere offrire a persone come lei la possibilità di vivere e lavorare.
Al termine dell’incontro, la Schola Cantorum ha eseguito una breve performance per il pubblico presente.