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Benevento – La Forza e Coraggio ha patito, lo scorso sabato, una sconfitta contro il Baiano, tra le mura amiche, con il punteggio di 5-3: gara che, più che per lo score finale, ha lasciato l’amaro in bocca ai beneventani per le modalità con le quali è arrivata la sconfitta. Il più arrabbiato di tutti è mister Liccardi che, come sempre, non le manda certo a dire:

Da inizio settimana avevo detto ai ragazzi che questa squadra, soprattutto per l’atteggiamento, stava percorrendo un binario sbagliato. Una squadra che, per tanti motivi, aveva smarrito il proprio obiettivo e che avrebbe avuto bisogno di risvegliarsi in fretta per non essere risucchiato in un vortice senza uscita. Non ci sono scusanti, non ci possiamo aggrappare all’alibi di aver schierato 5 under per necessità come non possiamo sempre accarezzare tutti loro quando le cose non vanno bene. Questo è un momento delicato, un momento dove bisogna dare i giusti connotati alla nostra personalità ed invece la confusione è stata tale da mettere in discussione tutto quanto fatto fino ad ora. Non voglio essere presuntuoso ma qualcuno forse ha pensato che sarebbe bastato il minimo sindacale per ottenere il meglio dimenticando completamente quale è stata l’identità di squadra che ci ha portato in zona play off. La rabbia, la determinazione, la voglia non sono più quelle di inizio stagione. Se qualcuno ha pensato che il sacrificio sarebbe stato un optional per questa squadra, si è sbagliato di grosso. Non eravamo forti prima e non siamo brocchi ora ma se non troviamo la retta via potremmo ritrovarci con le ossa rotte fra 5 partite.

In settimana ci sarà bisogno di riavvolgere il nastro per capire che l’obiettivo rimane quello di salvarci ed una squadra che vuole i punti gioca esattamente con la stessa caparbietà del Baiano. Ci sono piaciuti i complimenti, ci è piaciuto essere etichettati come la sorpresa del campionato ma alla ripresa degli allenamenti se non capiamo come approcciare il campo e gli avversari affamati a fine girone d’andata staremo pensando a quanto sia stato bello sognare. Se si entra in un vortice vizioso poi è difficile uscirci. Dobbiamo crescere senza scuse. Rimettiamo il treno sul binario giusto altrimenti alla prossima fermata sarò costretto a far finire la corsa di qualcuno. Alla FeC, e con Ezio Liccardi, il cuore deve uscire fuori dal petto: in caso contrario non avrò pietà di nessuno”.