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Benevento – Si è concesso a Benevento, l’ha incantata ma non ha cantato. Ligabue ha raccontato… Ligabue, e la prima serata della II edizione del BCT è partita col botto. Primo ospite della manifestazione del direttore artistico Antonio Frascadore, il cantautore di Correggio ha fatto registrare il tutto esaurito, come ci ha abituato per i suoi concerti. Premiato come miglior regista del miglior film della stagione (Made in Italy), Ligabue si è mostrato nella sua duplice veste: quella dietro una macchina da presa e quella dietro a un microfono. Fan in delirio, ma nemmeno la richiesta di regalo di compleanno di intonare “Piccola stella senza cielo” giunta da una spettatrice ha dissuaso il cantautore: l’ugola per una sera è rimasta a riposo. 
Un viaggio lungo ventotto anni, iniziato sulle note di “Questa è la mia vita” e diretto da Alessio Viola, il giornalista di Sky Tg24 che ha intervistato sul palco allestito a Piazza Roma il rocker emiliano. Dal 1990 ad oggi Ligabue ha emozionato con le sue canzoni e con i suoi tre film: “Radiofreccia“, “Da Zero a Dieci” e, infine, la sua ultima fatica “Made in Italy”.  Pellicole che hanno disegnato punti nodali della storia recente del nostro Paese, raccontando uno spaccato dell’Italia attraverso le esperienze, il modo di vivere, di pensare e di sognare di tanti giovani e dello stesso regista.
“E’ l’abbraccio del sud”, sono state le prima parole pronunciate sul palco, “ho avuto la fortuna di potermi esprimere anche attraverso altro e fare film è la cosa più lontana dalla musica. E’ più difficile, probabilmente meno bella ma mi piace molto”. Un lavoro che nasce in parallelo con quello musicale, con il concept album Made in Italy. Ligabue parte da uno degli ultimi singoli, “Non ho che te“, per raccontare i motivi ispiratori e il perché del suo lungometraggio: “Volevo parlare dell’effetto che fa su una persona perdere il lavoro dopo molti anni. Nel tentativo di capire il perché, mi è venuta fuori l’idea di produrre il film“.
Si è messo a “nudo”, lui che è partito dalla sua amata Correggio, dove ha deciso di mettere radici, scegliendo di vivere vicino ai suoi affetti e senza dover rinunciare alle sue abitudini. Avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra città e invece ha preferito non spostarsi da quel piccolo centro di 25 mila anime. A raccontarlo è stato lo stesso cantautore, bersaglio dalle domande del pubblico presente. Ammissioni, confessioni e promesse per il futuro dopo un anno che si potrebbe definire “sabbatico”. 
Il 2019 lo vedo pieno di concerti e in futuro potrebbe esservi un nuovo Campovolo“, ecco la promessa che in molti aspettavano. Lo rivedremo nelle vesti consone di cantante e proprio sulla musica è inevitabilmente scivolata il resto dell’intervista. “Non sopporto i difetti dell’Italia, la sua incapacità di funzionare. È questo il senso della canzone ‘Buonanotte all’Italia'”, ha svelato i suoi segreti il Liga“la canzone ‘Sogni di rock&roll’, ora un po’ datata, è stata la madre di tutte le altre. E’ bello avvertire che canzoni come ‘Bambolina e barracuda’, ‘I ragazzi sono in giro” o come ‘L’amore conta’ vengono cantate senza nemmeno che parta la musica di sottofondo“.
Per sentirle intonare a Ligabue, invece, bisognerà attendere. A Benevento, intanto, dopo il saluto e la premiazione del direttore Antonio Frascadore, si è chiusa una brillante prima serata del nuovo BCT.