Minuto centotredici, squadre provate, risultato ad occhiali. Ma non basta all’Atletico Cerreto. Serve il colpo finale, la ciliegina sulla torta, anzi sulla testa di Emanuele Rame, caudino classe ’87, piedi educatissimi e, da domenica, decisivo anche con le incornate. E può esplodere la gioia dei 200 tifosi cerretesi in trasferta a San Tammaro per la finale play-off di Seconda categoria. Una gioia indescrivibile, un sogno appena sfiorato in regular season, poi quasi abbandonato durante la parte finale di stagione con un quinto posto che obbligava la squadra di mister Suppa a due imprese corsare.
Impresa compiuta, a Cerreto si festeggia ancora e quando c’è da tirare fino a tarda notte non può mancare Antonio Gismondi, ancora una volta promosso in Prima dopo il successo con l’Amorosi. “Sono ancora emozionato, ho i brividi per quello che è successo a San Tammaro. Abbiamo compiuto un’impresa che probabilmente non ha precedenti, perchè abbiamo vinto i play-off da quinti in classifica. E’ la vittoria di un gruppo meraviglioso, di un tecnico preparatissimo ma soprattutto di una comunità, di un paese che vive di calcio e da subito si è legata alla squadra. In 200 si sono sobbarcati più di 100 km per sostenerci. Per non parlare del sostegno che ci hanno dato durante tutta la partita e per la partecipazione in massa ai festeggiamenti in paese, con sfilata, fuochi d’artificio e scene di delirio”.
Antonio Gismondi, come altri componenti della rosa, è un vero amuleto per la Seconda categoria. “Si, dopo Amorosi ho vinto un altro campionato insieme ad un gruppo di ragazzi che sono una garanzia per questo campionato. Qui è stato bellissimo, la società seria ed impeccabile, sempre presenti, disponibili, non ci hanno mai fatto mancare nulla. Anche nei momenti difficili, perchè è innegabile che dopo il ko col Santa Maria a Vico che compromise la nostra rincorsa al primato, ritrovarsi quinti e vincere i play-off è qualcosa di impensabile. Il progetto continua, è a lunga gittata e la società si sta già muovendo per ben figurare in categoria superiore”.
