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San Salvatore Telesino (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Alfonso Abitabile.

“Il grado di decadimento in cui è precipitato San Salvatore Telesino è testimoniato anche dal livore e dal rancore con cui il sindaco si confronta con i consiglieri di minoranza, un linguaggio che ormai offende la carica che ricopre.

Un Sindaco non deve assolutamente rivolgersi ad un cittadino, men che meno ad un consigliere, apostrofandolo come totalmente incompetente ed ignorante.

Anche perché è ormai appurato che è il Sindaco a manifestare un’enorme inadeguatezza, incompetenza ed ignoranza circa il territorio, le dinamiche locali e le esigenze cittadine.

Si disinteressa di tutto e tutti, pare che il suo principale impegno sia incassare le sue utilissime indennità a fine mese senza fare praticamente nulla, aiutato dalla cementificata e cristallina certezza che i residui consiglieri di maggioranza che lo contornano, altrettanto assenti ed estraniati, non possono operare la scelta più giusta: rispedirlo a casa ed evitare che possa fare ulteriori danni.

Il Romano non perde occasione per dimostrare di essere un “soggetto” (per utilizzare un’espressione a lui cara) dalla indole infima ed avvezza alla scarsa levatura morale e sociale. Il povero pensa che la politica sia una rissa dove intimorire e aggredire; piuttosto pensi a come ha ridotto il nostro paese, adesso gli toglie pure l’anfiteatro… ma evidentemente questo è lo stile.

Il sottoscritto consigliere, a differenza del presuntuoso tricolore, studia gli atti amministrativi e non vende frottole, come consolidata abitudine del Romano. Così come non c’è nessuno ad imboccare l’azione consiliare del sottoscritto. Viceversa, immaginiamo bene chi tiene il suo telecomando e quello dei suoi consiglieri. Al contrario, il mio pensiero non è offuscato da alcunché.

Ritengo che il Sindaco Romano debba optare per il silenzio, quello da lui tanto sperato allorquando gli si sollevano criticità e dubbi, perché quando si espone lo fa in maniera scomposta, senza logica né criterio, in preda ad impulsi strani. 

Laddove sostiene che l’Anfiteatro non è di proprietà né nella disponibilità del Comune piuttosto della Soprintendenza, afferma e palesa un sentimento a lui caro: la strafottenza!

È inconcepibile ed inaccettabile che un sindaco, davanti ad un patrimonio storico ed archeologico di questa portata, se ne lavi le mani, voltando la faccia da un’altra parte. 

Perché se è vero che è la Soprintendenza a disporne, è altrettanto vero che l’Anfiteatro è il territorio, rappresenta la memoria storica della nostra società, di un luogo e di una civiltà, e un Sindaco non può ignorare tutti questi valori né lavarsene le mani, declinando ogni responsabilità (perché di questo si tratta). 

Al sottoscritto, in qualità di consigliere comunale, non interessa catastalmente a chi è intestato il nostro anfiteatro. Quello che so è che è il nostro anfiteatro, un nostro importante bene culturale da custodire e valorizzare, e non voglio stare a guardare mentre viene distrutto dalla vegetazione e dall’incuria, non voglio aspettare che la Soprintendenza si ricordi di noi.

È vergognoso che il sindaco di San Salvatore per nascondere la sua inerzia e la sua incapacità incolpi la Soprintendenza. Già questo dovrebbe bastare per farlo immediatamente sfiduciare!

Prima Gaetano e Vaccarella, poi Romano, tutti Ponzio Pilato! 

Se il paese è sporco è colpa della gente che è incivile; se l’anfiteatro è in quelle condizioni è colpa della Soprintendenza; se il Comune è pieno di debiti è colpa delle precedenti amministrazioni.  È sempre colpa di qualcun’altro. 

Sindaco ma perché la paghiamo? Per tenere in caldo la sedia? 

Romano è un soggetto che fatica ad assumersi pure le responsabilità che gli competono per legge. 

Inoltre, non deve peccare di presunzione ed incoerenza. Se il sito archeologico è di proprietà della Soprintendenza, non può permettersi di strumentalizzarlo nella propaganda elettorale o a farne uno squallido mercimonio ai tavoli istituzionali a cui lui intende e pretende di sedersi. 

Poi, con la sua proverbiale inutilità ed il suo malriposto senso dell’Istituzione, scade nel ricordare l’episodio per cui il Comune avrebbe promosso l’istituzione di una borsa di studio.

Allora, per non infierire con una persona che mostra chiari segni di difficoltà a fare il Sindaco e a gestirne pressioni e responsabilità, è bene chiarire anzitutto che si fanno tesi di laurea sull’Antica Telesia da oltre 50 anni.

Inoltre, l’episodio da lui citato lo ricordiamo tutti, magari lui e la sua assessora possono rinfrescarci la memoria. 

Ed ancora, quando afferma che il sottoscritto ha fatto un selfie nella Reggia di Caserta… non sappiamo cosa rispondere.  Cosa c’entra la Reggia? Di quale selfie parla? 

Siamo senza parole.

Ha venduto per “storica e senza precedenti” la notizia per cui avrebbe disposto dei percettori RdC per la manutenzione e pulizia dell’anfiteatro. Niente di più falso! 

I percettori lì non ci sono andati e mai ci andranno: altra ridicola fuffa del povero sindaco.

Il sottoscritto consigliere studia e si impegna seriamente e non si permette di denigrare e screditare il territorio, men che meno l’Abazia. 

Dell’abbazia ho solo denunciato un palese ed evidente stato di abbandono di un sito di pregio, prerogativa che rientra ampiamente nei poteri e nelle attività consiliari. 

Piuttosto lui non avrebbe dovuto permettere, in sequenza: che l’Abazia diventasse una topaia e che fosse ricoperta di erbacce e sterpaglie, che qualcuno ne provvedesse illegittimamente alla pulizia, facendo ricadere tutte le responsabilità dell’accaduto sulle spalle dell’idraulico del comune quale unico artefice, ed è solo grazie al mio intervento che l’abbazia è tornata ad avere un barlume di decenza.

Sig. sindaco se legge le carte del suo ufficio vedrà che vero l’area dell’anfiteatro è catastalmente intestata alla Soprintendenza ma è altrettanto vero che gli appalti dei lavori li ha fatti il Comune. E che appalti!! Questo, sono sicuro, lo ricorda! Legga bene e veda che il RUP sta nel suo Comune, legga attentamente…

A San Salvatore, con questi soggetti, funziona che quando si tratta di appaltare, l’anfiteatro è del Comune; di contro, quando si tratta di andare a pulire l’anfiteatro allora è della Soprintendenza.

Sig. sindaco lei e la sua assessora Vaccarella ci dite gli ultimi lavori appaltati se sono finiti? I lavori prevedevano o no anche la recinzione dell’area dell’anfiteatro?

Che fine hanno fatto i soldi dell’ultimo appalto?

Sono avanzati, e dove sono finiti?  Si informi prima di dire baggianate, chieda al suo RUP!

Ci racconta degli appalti dei lavori fatti nell’anfiteatro! Lo dica lei o prepari la risposta all’assessora.

Ricordo ancora al sindaco che “fare” significa anche scrivere. Io consigliere di minoranza mi interesso del territorio, chiedo informazioni, propongo interrogazioni e interpellanze, rinuncio ad indennità… 

Ma come può, un Sindaco, definire l’attività di un consigliere come insignificante ed improduttiva?

Le mie interrogazioni, mozioni ed osservazioni non sono state mai pretestuose ed inefficaci perché corredate sempre da validi argomenti, fatti e prove, e quindi indiscutibili per la semplice fuffa romana. Indiscutibili al punto che il sindaco non si confronta col sottoscritto con argomenti seri, dialogando con onestà e sincerità.

Tant’è vero che i suoi riscontri sono sempre i soliti vomiti di offese, diffamazioni ed invettive, dai quali traspaiono la sua inutilità e banalità.

In conclusione, per tirare le somme del discorso, in virtù del fatto che il Comune non sia proprietario dell’anfiteatro, al Sindaco non frega nulla.

Solo che prima lo si poteva intuire, adesso l’ha messo nero su bianco.

Era ora che la gente sapesse e riflettesse“.