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Benevento – Il bianco e il rosso, i colori che di solito contraddistinguono il vino. Ma sono anche le tonalità di appartenenza dei nastri delimitatori, quelli che sono apparsi ieri in Lombardia dalle ore 18 per limitare l’accesso alle corsie di vino, birra e alcolici nei supermercati. L’ideatore è stato il governatore Fontana che ha emanato un’ordinanza di una durezza estrema.

L’idea, almeno nella testa di chi l’ha pensata, è quella di andare a “colpire” alcuni aspetti sensibili che possono portare all’aggregazione o assembramento che dir si voglia. Il pensiero, proviamo a leggere nella testa altrui, è che i giovani sono particolarmente dediti al consumo di alcolici, quindi le serrate sui locali potrebbero portare tutti a trasferirsi verso i supermercati per acquistare la bevanda. Una cosa da evitare.

Non fa una piega se non si dimenticasse che, un’azione del genere, non punisce i ragazzi, ma mette in ginocchio tutte le case produttrici di vini, birre e alcolici. Un abbassamento di introiti in un periodo veramente nero sotto tutti i punti di vista.

Proviamo a pensare se un’idea del genere fosse venuta a De Luca, uno dei massimo fautori delle limitazioni giovanili. Applicare il nastro limitatore ai supermercati in Campania significherebbe ridurre l’afflusso di giovani ma, cosa ancora più grave, abbattere un mercato come quello vitivinicolo in una terra che è la massima espressione nella produzione. Non permettere di acquistare i vini sanniti, tra i più buoni e ricercati, come quelli Irpini o di qualsiasi altra zona, ha la valenza del mettersi le mani sugli occhi, voler risolvere una questione fregandosene di tutto ciò che può comportare.

Aziende che andrebbero in crisi, posti di lavori a rischio, produzione ridotte: insomma un lento viatico verso la morte dell’economia di terre che si mantengono con questo ma soprattutto rappresentano il vanto per l’intera nazionale

Non ci si può fare vanto nel mondo di una terra capace di essere protagonista grazie allo sforzo del singolo imprenditore e sacrificarla in caso di necessità perché non si riesce a trovare una soluzione alternativa. La Campania, se dovesse copiare l’iniziativa della Lombardia, potrebbe compiere il classico “delitto perfetto”.