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La mia festa la farò a Mondragone”. Sandra Lonardo bagna così, con un annuncio che spiazza un po’ tutti, il suo esordio da senatrice della Repubblica. “Mi sembra giusto premiare una comunità che ha dato un contributo importante alla mia elezione”. E Ceppaloni? “Tutti parlano di questo dato. Ma nel mio paese ho fatto pochissima campagna elettorale, come nel resto del Sannio. Ci siamo concentrati sulle altre province consapevoli che qui il risultato sarebbe venuto da solo”.

Convinzione che a urne chiuse lascia per strada un po’ di delusione: “Ci aspettavamo qualcosa in più”.

Per questo, nella lunga lista dei ringraziamenti aperta da Fernando Errico e Claudio Lotito e chiusa dai sindaci più meritevoli, trovano spazio “tanti beneventani ma non tutti”.

Poco male, comunque: “Il voto raccolto da noi esprime il consenso per quello che siamo e per ciò che abbiamo fatto. Gli altri, invece, hanno rastrellato il dissenso e la rabbia della gente” – aggiunge Sandra Lonardo.

La mia elezione è una emozione indescrivibile. Ma è anche un messaggio importante. Non bisogna mai perdere la speranza. Nei momenti più bui, ci siamo aggrappati a quella piccola luce che vedevamo in fondo al tunnel. E ora siamo qui. Sono un senatore della Repubblica, comprendetemi se sono ancora un po’ frastornata”.

Frastornata e un po’ delusa per il trattamento riservatole dagli avversari in queste settimane. “Io non ho attaccato nessuno. Ho parlato dei problemi della gente e del programma di governo. La democrazia è fatta di confronto, scontro ma anche di rispetto. Nei miei confronti troppe volte è mancata. Mi ha attaccato persino chi in passato ha lavorato con noi”.

Il riferimento è per l’altra senatrice eletta nel Sannio, Danila De Lucia, mai nominata comunque dall’esponente di Forza Italia. “Le auguro buon lavoro. E la invito a produrre quanto prodotto da me in questi anni. Poi tireremo le somme”.

D’altronde, sottolinea Sandra Lonardo: “C’è stata la prima repubblica, poi è arrivata la seconda, quindi la terza e ora si discute della nascita della quarta. Noi ci siamo sempre stati. E continueremo ad esserci”.