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Se nel centrodestra c’è Salvini, non ci siamo noi”. E’ la senatrice Sandra Lonardo, a Telese per l’iniziativa conclusiva di “Sannio Falanghina”, a replicare alle parole (leggi qui) del leader del Carroccio che ha chiuso definitivamente le porte all’ipotesi di un sostegno a un Mastella bis a palazzo Mosti.

Si è messo contro mio marito e io ne prendo atto. Dice di essere inclusivo, ma a Roma direbbero inclusivo de che? Se il centrodestra è questo, un luogo dove si giudicano le persone non per quello che fanno o rappresentano ma esclusivamente per l’età o per gli anni di impegno allora noi non ci stiamo”. E al segretario della Lega, a cui viene ricordato “che non è in politica da oggi ma da 25 anni”, la senatrice sannita rinfaccia pure il dietrofront su Caldoro. “Non sta rispettando la parola data. E dalle nostre parti, lo sapete, chi viene meno agli impegni presi è definito uomo di niente e quaquaraquà. A questo punto Forza Italia farebbe bene ad andare da sola alle Regionali. Ma non so se succederà”.

Quanto al suo di futuro, Sandra Lonardo non esclude niente: “Mi indicano tra i responsabili? Messa così mi sembra fantapolitica. Io responsabile lo sono da sempre, come persona. E lo stesso vale per mio marito. Cosa farò lo vedremo nei prossimi giorni. Ma se nel centrodestra c’è Salvini non possiamo esserci noi”.

E pure sulle scelte che il sindaco Clemente Mastella assumerà da qui a breve per palazzo Mosti, la Lonardo non si sente di escludere niente. “Le ragioni per cui siamo arrivati a questo punto sono chiare. Mentre il sindaco lavorava a intercettare finanziamenti utili alla città, altri si adoperavano al Comune per costituire sempre nuovi gruppi, per creare difficoltà o per perseguire interessi propri. Mastella si è stancato, ha preso atto della situazione e si è dimesso. Ora, da sindaco responsabile, sta valutando le possibili opzioni. D’altronde è per questo motivo che la legge concede al sindaco venti giorni di tempo per confermare o ritirare le dimissioni”.

E tra le “possibili opzioni”, come noto, c’è pure un’intesa con il Partito Democratico. “Chi ha rotto gli argini del centrodestra è stato Salvini, andando al governo con il Movimento Cinque Stelle. Lo scenario è cambiato e così anche le regole del gioco. E allora tutto è possibile e nessuno può meravigliarsi di nulla. Ciò che ieri si riteneva irrealizzabile adesso non lo è più”.