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Benevento – Venerdì 29 novembre 2019, alle ore 20.30, presso l’auditorium Vincenzo Vitale del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, l’Orchestra Filarmonica di Benevento – con la straordinaria partecipazione di Luigi Piovano e Grazia Raimondi – terrà l’ultimo concerto della sua Stagione 2019. I due rinomati interpreti, rispettivamente primo violoncello solista dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e primo violino solista della Camerata Strumentale Città di Prato, saranno impegnati nell’esecuzione del Concerto per violino e violoncello in la minore, op. 102 di J. Brahms, ultimo lavoro strettamente sinfonico del compositore.

Nata nell’estate del 1887 come omaggio al suo più caro amico, il violinista Joseph Joachim, dopo che il loro rapporto si era fortemente incrinato, la composizione ripropone il genere della sinfonia concertante molto praticato nella seconda metà del Settecento, ma scomparso nell’età romantica. Nell’opera sono evidenti i caratteri stilistici più maturi di Brahms; peraltro, l’essenzialità tipica degli schemi classici, la severità formale e le contrapposizioni tra solisti e orchestra hanno suscitato molte perplessità tra gli estimatori di Brahms, tali da spingere Eduard Hanslick a definire il Concerto “più scritto che ispirato”.

A seguire, in programma, la Sinfonia n. 40 in sol minore, K550, di W. A. Mozart, che vedrà il Maestro Piovano sul podio della compagine sannita nel ruolo di direttore.

Fra le più alte composizioni di Mozart, la Sinfonia in sol minore ha costituito fin dai primi dell’Ottocento un simbolo e un enigma: composta nell’estate del 1788, seconda di un ciclo costituito dalla Sinfonia in mi bemolle maggiore e dalla Jupiter, non si sa se abbia avuto un committente o se sia nata, come le altre – le ultime da lui composte prima della morte – come una sorta di confessione, in un momento di terribili avversità nella vita quotidiana. Quel che è quasi certo è che Mozart non potè mai ascoltarla, anche se una correzione nella parte originaria dell’oboe, passata parzialmente al clarinetto (dapprima escluso nell’organico strumentale di questa sinfonia), potrebbe far pensare ad un adattamento dell’opera in vista di una sua imminente esecuzione. È probabile, comunque, che i primi ascoltatori siano rimasti sconcertati dal singolare clima espressivo di questa sinfonia, dal suo cromatismo e dalle sue arditezze, pur in quel suo sfondo di «classica e inalterata bellezza» (Mila) che costituì un modello per tutti i sinfonisti del primo Ottocento, a partire da Beethoven.

Il concerto – ad ingresso gratuito – si avvale del sostegno del MIBAC, del patrocinio della Regione Campania e del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, Istituzione di Alta Formazione Artistica rappresentata dal Direttore Carmelo Columbro e dal Presidente Luca Cipriano, che l’Orchestra Filarmonica di Benevento ringrazia caldamente per la grande sensibilità mostrata.