Ludopatia e i suoi nefasti derivati sono stati analizzati e discussi in un Convegno che si è svolto presso il Centro la Pace organizzato dalla Caritàs di Benevento molto sensibile alla denuncia e alla lotta del fenomeno si qualifica come una vera e propria dipendenza e che, purtroppo, nel territorio sannita attanaglia troppi individui, di tutte le età, come del resto avviene in tutto il Paese. La ludopatia è un male assoluto in una società che sta progressivamente perdendo i propri valori e i punti di riferimento morali: del resto, il gioco d’azzardo è ritenuto da molti uno strumento per risolvere i tanti problemi della quotidianità, creando in realtà il paradosso che proprio l’azzardo crea povertà senza fine.
Una patologia sociale gravissima, che finisce con lo sconquassare coscienze personali e entità collettive a partire da famiglie, indebitate a causa del malessere di un solo individuo. L’ovvia conseguenza è che per far fronte a questa vera e propria dipendenza dal gioco, si creano percorsi deviati, aprendo la strada a comportamenti illegali di diversa specie. Non a caso il parterre al Centro La Pace che ha discusso di questa patologia era composto da magistrati, esperti, poliziotti, rappresentanti del potere locale, il Prefetto, innanzitutto, quindi Questore, il Comandante della Guardia di Finanza. Erano presenti ancora e ovviamente sacerdoti, ovvero coloro i quali, vivendo la propria missione tra la gente, sono più frequentemente a contatto con quanti sono “malati” e con quanti soffrono a causa di questa malattia per le conseguenze dirette o indirette create dalla dipendenza. Tutti insieme hanno lavorato per focalizzare e inquadrare la natura del problema che desta un vero e proprio allarme sociale. La ricerca di possibili contromisure è ormai un vero e proprio imperativo in quanto il fenomeno, anche nel Sannio, è di massa e senza età.
Carenza di idealità assenza di speranza, incapacità di gestire problemi ansiogeni? Tutto questo potrebbe essere alla base del fenomeno e tuttavia,. come ha sottolineato con forza l’arcivescovo di Benevento Felice Accrocca, uno degli aspetti da porre in evidenza è come sempre la ricerca e la realizzazione del profitto e del guadagno facile da quei gruppi di potere che gestiscono le sale slot e il circuito del gioco d azzardo.
Il direttore della Caritas Pasquale Zagarese, che ha organizzato l’incontro, ha spiegato: “in questo anni ci sono stati un aumento di casi per chi è affetto dal gioco d’azzardo e molte persone sono vene da noi per chiedere un aiuto e un sostegno economico o psicologico. E’ una realtà che viviamo ad anni e purtroppo è in aumento. E’ un fenomeno che coinvolge tutta la società”. Zagarese ha chiarito come sia fuorviante pensare che le persone affette da queste dipendenza siano gli gli adulti, soprattutto pensionati: la realtà ben diversa, ha detto Zagarese, perché il gioco on line purtroppo è un richiamo irresistibile anche per le fasce giovanili e i più a rischio hanno una età compresa tra i 14 e i 19 anni. Questa aberrazione nella aberrazione ha purtroppo preso piede con veemenza soprattutto dopo la fase post pandemica, come se la esperienza del Covid abbia creato una malattia collaterale, una spinta ulteriore verso la dipendenza. L’Arcivescovo Accrocco sul problema del gioco d’azzardo ha spiegato come sia auspicabile una disciplina da parte legislativa: “Il male è antico. E’ difficile sradicarlo. Giocano tutti a tutte le età. Creerà disturbi psichici molto forti. Perchè non i si interviene in maniera decisa? Ci guadagnano solo alcuni”.
Zagarese è tornato a margine dell’incontro svoltosi questo pomeriggio sulla sospensione temporanea di alcuni servizi offerti dalla Caritas Diocesana di Benevento, l’improvvisa chiusura della Cittadella della Carità di via San Pasquale per lavori di ristrutturazione. Zagarese ha chiarito: “Per il momento la sospensione riguarda soltanto il dormitorio. Abbiamo già riattivato il market del vestiario qui, al centro La Pace. I servizi essenziali come la mensa sono garantiti, così come l’ascolto e l’attività degli uffici, che si sono spostati di poco, in un locale di via San Pasquale”. Sul dormitorio, Zagarese ha quindi aggiunto: “Stiamo utilizzando il dormitorio comunale, anche se i numeri sono purtroppo diminuiti. Speriamo comunque di riuscire a riportare il servizio alla Cittadella entro la fine dell’anno”. L’arcivescovo Felice Accrocca, ha sottolineato come la situazione sia ancora in una fase di attesa “Stiamo cercando dei locali. Sarà forse difficile trovare una sede unica in cui concentrare tutti i servizi, quindi è possibile che si dovranno dislocare in zone diverse”. Sui rapporti con l’Amministrazione comunale, Accrocca ha detto: “Non vogliamo polemiche con nessuno. Siamo convinti che davanti ai problemi si debba dialogare e trovare soluzioni condivise. Non c ‘è nessun problema con il Comune”.