- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

“Progetto Lumode bloccato dall’ANAC, gli strafalcioni del dirigente Iadicicco e degli assessori Pasquariello e Romano”. 

E’ l’incipit della nota stampa con cui l’associazione Altrabenevento torna a parlare della questione Lumode e del – sempre più lontano – progetto di riqualificazione riguardante piazza Risorgimento e l’area Terminal. Prosegue la nota:

“L’Autorità Nazionale Anticorruzione il 15 giugno, a seguito di esposto di Altrabenevento ha bloccato il project financing della società Lumode che vorrebbe costruire sull’area ex collegio La Salle con un finanziamento ministeriale del 75% assolutamente non conforme al Codice degli Appalti che prevede contributi pubblici per un massimo del 49%.  

Dopo 20 giorni di studio, il dirigente all’Urbanistica, Antonio Iadicicco ha continuato a ripetere che il progetto Lumode va avanti perché la società casertana ha presentato un nuovo piano economico conforme alla legge e che anche in altre città sono stati approvati Project Financing con partecipazione pubblica del 75%.

Ovviamente, il dirigente dimenticando che “la pubblica amministrazione parla per atti” fa dichiarazioni a mezzo stampa ma, come al solito, non esibisce documenti, progetti, pareri o circolari per giustificare le proprie affermazioni.

Sta di fatto che mentre Iadicicco assicurava che i problemi per quel progetto sono tutti superati, il tecnico Responsabile del Procedimento è stato costretto a bocciare con un atto pubblicato dalla stampa, l’ultimo Piano Economico Finanziario della Lumode perché non rispetta le percentuali del 51% di intervento privato e 49% di intervento pubblico.

Per tentare di nascondere l’ennesima figuraccia, l’assessore alle Opere Pubbliche, Mario Pasquariello ha comunicato che anche in altre città, tipo Piacenza, è stato autorizzato un project financing con intervento pubblico del 75% ma non cita atti specifici e comunque sbaglia clamorosamente: a Piacenza i progetti finanziati con i fondi per la riqualificazione delle periferie sono stati suddivisi in modo da non superare questa percentuale e comunque l’eventuale errore di una altra amministrazione non può cambiare la legge e quindi il pronunciamento dell’ANAC.

Abbiamo quindi invocato un intervento dell’assessore Raffaele Romano, delegato all’urbanistica trasparenza e anticorruzione, stranamente in silenzio sulla revoca dei finanziamenti per Housing Sociale di Capodimonte e il programma Periferie.

Oggi Romano è intervenuto a mezzo stampa ma non ha commentato il fallimento del progetto per  alloggi e servizi a Capodimonte e neppure la decisione ANAC per il progetto della società Lumode. Incredibilmente l’assessore, generale della Guardia di Finanze in pensione si limita a comunicare di essersi accorto che il Bando Nazionale per la riqualificazione delle Periferie del 2016 non consentiva interventi nelle contrade.

In verità il suddetto Bando prevedeva “si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi” ma se Romano avesse presente anche gli strumenti urbanistici di Benevento si accorgerebbero che tra le “aree urbane” delle periferie ce ne sono molte che formalmente sono Contrade.

Ma visto che finalmente l’assessore Romano ha deciso rompere il silenzio, gli rinnoviamo l’invito ad occuparsi di questioni rilevanti piuttosto che aggrapparsi a questioni terminologiche irrilevanti.

Potrebbe dirci, ad esempio, che ne pensa delle decisioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione tanto  indigesta al suo collega Pasquariello e perché l’amministrazione Mastella pensa di spendere altri soldi dei contribuenti per un parere del solito legale esterno che dovrebbe indicare come fare ad interpretare diversamente il Codice degli Appalti”.