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Benevento – La notizia non poteva passare sottotraccia. L’aggressione di una maestra del plesso San Filippo da parte della mamma di una alunna ha fatto velocemente il giro dell’etere, venendo ripresa anche dalle testate nazionali. Davanti a un simile accaduto non poteva certo tacere la dirigente scolastica Marina Mupo, la quale ha affidato il proprio pensiero a una lettera indirizzata al personale scolastico ed educativo, ai genitori degli alunni delle scuole del Convitto Nazionale e all’intero territorio.

Credo tutti siano a conoscenza dell’aggressione subita da una docente di questa istituzione scolastica ad opera della mamma di una sua alunna. Sono episodi divenuti ormai frequenti , anche se non meno dolorosi, a testimonianza del degrado sociale e culturale in cui versa la nostra società. Non mi spingo ad analizzare un fenomeno dalle ragioni profonde tra di loro strettamente intessute. Sento tuttavia la necessità di ribadire la posizione di questa istituzione scolastica che con grande orgoglio dirigo da due anni. Due anni pieni, faticosi, spesi a costruire un futuro. Due anni in cui l’intera comunità scolastica si è messa in movimento per assicurare a tutti gli alunni una scuola equa, inclusiva e sostenibile.
Ecco allora il messaggio che sento di dover rivolgere a quanti vorranno ascoltarlo. L’episodio avvenuto non ci distoglierà dai nostri obiettivi, non ci fermerà, non ci convincerà ad arrenderci, non ci indurrà a difenderci. Continueremo ad avere fiducia nei genitori, a sollecitare la loro alleanza, a sostenerli nelle loro scelte, a chiedere loro di agire con noi un sereno confronto. Continueremo ad essere una scuola inclusiva assumendoci la responsabilità di offrire a tutti, e soprattutto a chi ne è privo, modelli educativi positivi in cui potersi riconoscere. La cultura e l’educazione alla bellezza sono le uniche armi con cui si possono combattere violenza e prepotenza e noi continueremo ad impugnarle pacificamente.
Alla docente aggredita indirizzo dunque, a nome di tutta la comunità scolastica, un messaggio di solidarietà e di vicinanza affettuosa, a tutti un messaggio di fede. La fede di chi crede che la serietà dell’impegno quotidiano e la tenacia nel professare le proprie convinzioni possano essere esempio di “buona vita”“.

Una presa di coscienza, intanto, sembrerebbe già esserci stata. Per domani, giovedì 5 dicembre, è stata infatti indetta un’assemblea pubblica che si terrà a Piazza Roma. Un modo per dimostrare solidarietà nei confronti della maestra e, soprattutto, per prendere le distanze rispetto a certi deplorevoli episodi. C’è, insomma, la volontà di non tacere in merito all’accaduto, provando a dare un segnale forte affinché le cose possano iniziare finalmente a cambiare. Un modo per arrivare alle coscienze delle persone dicendo basta alla violenza.