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Benevento – “Non possiamo che restare allibiti di fronte alle parole, riportate da alcuni organi di stampa, del Vicesindaco e assessore del Comune di Benevento, Maria Carmela Serluca, in riferimento alla rinuncia del bene confiscato a Giuseppe Ciotta sito in contrada Olivola”.  Comincia così la nota stampa inviata da Libera Benevento dopo le dichiarazioni rilasciate dal vice sindaco Serluca.

“L’assessore, – si legge nella nota – con inusitato candore, a margine di un convegno tenutosi in mattinata a Benevento, ha dichiarato che sulla vicenda del bene confiscato “la mafia ha vinto”, senza rendersi conto della gravità di una frase così breve eppure così piena di significato che, con un colpo di spugna, getta all’aria anni di impegno sul territorio ma che, soprattutto, rappresenta un’offesa alle vittime innocenti, ai familiari, ai magistrati, alle forze dell’Ordine, ai tanti giovani che lottano quotidianamente per dare vita ad un territorio liberato dalle criminalità organizzata. L’assessore Serluca racconta di aver dovuto prendere atto dello stato fatiscente dell’immobile confiscato e, di conseguenza, appellandosi ad un principio puramente economicista, che comunque poteva essere oggetto di un approfondimento, di dover rinunciare all’acquisizione dell’immobile stesso. In questo racconto, che sarebbe coerente se parlassimo di un immobile qualsiasi, sfugge del tutto il valore simbolico che quel bene rappresenta, alla luce del quale vanno applicati sforzi superiori, per renderlo patrimonio collettivo”.

“Il coordinamento di Libera a Benevento si augura, innanzitutto, che l’assessore Serluca possa chiarire le sue infelici dichiarazioni e, in attesa di ciò, chiama alla mobilitazione tutte le forze sane della città, alcune delle quali sono già intervenute sul tema, per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda che, come detto, custodisce un valore simbolico sul quale non possiamo e non dobbiamo ammainare bandiera bianca”.

“Nei prossimi giorni .- conclude Libera – ci faremo promotori di iniziative volte a sensibilizzare le Istituzioni e la cittadinanza su questa vicenda, al fine di poter urlare insieme: “ No, qui la mafia non ha vinto””