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Palazzo Mosti come un campo minato. Chi si aggira abitualmente tra i corridoi della casa comunale racconta di un Clemente Mastella nervoso, stizzito, seccato.

E questo perché l’asticella delle tensioni, negli ultimi giorni, è tornata a salire. Allerta massima.

A preoccupare, infatti, è il nuovo cortocircuito tra giunta e consiglieri.

Due le vicende che avrebbero fatto sbottare il sindaco. La prima vedrebbe protagonisti l’assessore all’Ambiente Luigi De Nigris e il consigliere delegato al Decoro urbano Angelo Feleppa. Il casus belli? Una proposta di modifica al regolamento per il verde pubblico per rendere concreta la volontà, pure rilanciata da Mastella nei mesi scorsi, di piantare un albero per ogni bambino nato o per ogni fanciullo adottato. De Nigris il “titolare” dell’iniziativa. Attenzione, non parliamo di un atto rivoluzionario ma di un obbligo di legge. Sorto nel 1992, mica ieri. Ma la crescente attenzione sulle questioni ambientali, così come le problematiche relative al peggioramento della qualità dell’aria in città, hanno di recente restituito attualità alla discussione. Per passare dagli annunci ai fatti, però, occorre una modifica ad hoc del regolamento. “Basta poco che ce vò?”.

E invece no. Ecco la polemica. Il protagonismo di De Nigris non sarebbe andato giù a Feleppa. L’accusa? Mancanza di confronto. Un classico, insomma. Di scontro tra i due esponenti della maggioranza mastelliana neanche a parlarne. Ma proprio perché neanche si parlano, i due. Della faccenda, allora, è stato interessato il dirigente agli Affari Generali Gennaro Santamaria. A chiamarlo in causa, Feleppa. Ma anche il sindaco, assicurano i beneinformati, sarebbe stato subito investito delle rimostranze. La reazione della fascia tricolore? … “Chi si aggira abitualmente tra i corridoi della casa comunale racconta di un Clemente Mastella nervoso, stizzito, seccato”.

Pure perché, a citare Totò con Peppiniello, “le pizze diventano due”. La seconda riguarda i lavori per la realizzazione del nuovo ponte Epitaffio, opera utile a collegare Appia e strada comunale alla Chiesa Sant’Anna e Sant’Antonio.

Anche in questo caso l’atto deliberativo è già bello che pronto. Anche in questo caso, però, necessita del voto del Consiglio Comunale. Serve una variante al Puc perché le opere da fare non risultano conformi alla destinazione d’uso delle aree oggetto di intervento. Nel parlamentino cittadino, però, il provvedimento incontrerebbe più di una opposizione. Diverse le possibili contestazioni. Voci maliziose, però, suggeriscono di porre l’attenzione sulla scelta di incaricare – tramite affidamento diretto – per la progettazione definitiva e l’esecuzione del progetto la società I.PRO:SRL- ITALIANA PROGETTI.

Sgombriamo immediatamente il campo dagli equivoci: tutto in regola, si parla di un incarico che supera di poco i 30mila euro e la strada dell’affidamento diretto non è oggetto di contrasti. E dunque? La società su cui è ricaduta la scelta dei dirigenti comunali riporta ad Antonio De Maria (il titolare è il suo nipote), negli anni addietro (tra gli altri incarichi) sindaco di Vitulano. Il problema, in parole spicciole, è quindi politico e riporterebbe ad alcuni dissidi sorti in passato tra l’ex sindaco e alcuni esponenti dell’attuale maggioranza Mastella. L’assessore finito nel mirino delle critiche, qui, è Antonio Reale, titolare della delega all’Urbanistica.

Altra polemica tutta interna alla maggioranza, altra scocciatura per Mastella. E l’aria si fa pesante. E sì, perché – fa notare un mastelliano della prissima ora a microfoni spenti – a turbare gli equilibri “sono sempre quelli del giorno dopo”.

Il riferimento è ai consiglieri eletti tra le fila dell’opposizione e poi transitati in maggioranza. Una annotazione politica che non va sottovalutata nella complicata lettura di una fase di crisi che oggi non sembra mettere a rischio la prosecuzione della consiliatura. Ma domani chissà.