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Benevento – Benevento-Bologna è anche una delle partite di Pedro Mariani, indimenticato capitano giallorosso e calciatore dei felsinei tra il 1990 e il 1992. Un doppio ex che a Benevento ha scritto pagine importanti e a Bologna ha totalizzato 58 presenze e due reti guadagnandosi rispetto e stima. Attualmente allena giovani in Ungheria, ma non perde di vista le sorti della serie A, specialmente quest’anno che c’è anche il suo Benevento nella lista delle squadre protagoniste.

Mariani ha rilasciato un’intervista a Francesco Saverio Intorcia per l’edizione bolognese de “La Repubblica” in cui ha parlato del rapporto con le due piazze, in particolare con quella di Benevento: “Nella mia ultima partita fra i professionisti ho segnato all’ultimo secondo il gol salvezza, poi mi sono inginocchiato sotto la curva, ho pianto – si legge tra le sue dichiarazioni – Sono rimasto nello stadio fino a tarda sera, a realizzare che era finita. Temevo di precipitare in un buco nero, Benevento mi ha salvato: mi sento un sannita. Ho vissuto tredici anni in città,  è stato come innamorarsi della bruttina con gli occhiali e scoprire che non puoi stare senza di lei. Ci sono arrivato a 36 anni, mi davano per finito. La squadra aveva perso due finali play-off, noi vincemmo la terza contro il Messina a Lecce: la notte prima, per stemperare la tensione, portai tutti in spiaggia a Gallipoli, a suonare la chitarra e fare scherzi telefonici. Al mattino facemmo riscaldamento palleggiando con una mela in un parcheggio. Non ci avrebbe battuto nessuno”. 

Particolare anche il ritratto di Marco Baroni, attuale allenatore della Strega: “Simpatico, ma taciturno e riservato, tutto casa e campo. Grande fisicità, un sinistro educato, non randellava. Predica un calcio offensivo, la sua scommessa è salvarsi giocando bene. Potrà riuscirci se dal mercato arriverà gente d’esperienza”.

Ricordi  particolari legano Pedro anche a Bologna: “Conservo ricordi dolcissimi: la casa in Porta Saragozza, le partite di basket al Madison, le cene alla Brenta, dove incontravi Dalla, Carboni e il mio amico Mingardi”.

Il presente parla di serie A e all’esordio il Benevento è stato è punito da un pizzico di inesperienza: “Contro il Torino il Bologna ha meritato il pareggio, Var a parte. Il Benevento a Genova ha pagato il noviziato, poteva andare sul 2-0, ha perso per un errore della difesa in uscita”.

L’INTERVISTA COMPLETA A FIRMA DI FRANCESCO SAVERIO INTORCIA