“Le dimensioni del dato derivante dalle Regionali in Calabria sono un altro campanello d’allarme. Questo cosiddetto campo largo così non attrae e rispetto alle Marche questa volta si è perso anche con il candidato diretta espressione dei 5 Stelle, sfatando così un altro falso mito. La verità è che il rapporto con l’elettorato non si stringe e non c’è quella connessione sentimentale con il popolo sui temi, cui non può supplire certo il fattore emozionale per la carneficina di Gaza, a meno che non si voglia ricadere nella sindrome delle piazze piene con le urne vuote. E’ incredibile poi che alcuni leader siano talmente obnubilati, da aver perso il contatto con la realta tanto da immaginare contendibile regioni, come Calabria e Marche, dove si è perso con un distacco netto: non dico la preveggenza, ma almeno un minimo di realismo…”, lo scrive in una nota il leader NdC e sindaco di Benevento Clemente Mastella.
Mastella: “Calabria docet: senza il centro si perde, anche se il candidato è dei 5 Stelle”

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“E’ evidente che più si sbilancia la coalizione verso temi massimalisti e verso il radicalismo di sinistra, più si perde perché si allontana l’elettorato centrista e moderato. E’ successo nelle Marche e in Calabria. Le aree centrali sono decisive per vincere”, spiega Mastella.
“A questo punto, le preoccupazioni non possono non allargarsi alla Campania. Il giustizialismo etico, i veti ingiustificati su chi ha radicamento territoriale vero, la disputa senza fine tra Fico e De Luca, condizioni a volte inaccettabili su identità e simboli di grandi tradizioni politiche e ancora il fuoco amico sui territori con chi è alleato e meriterebbe rispetto: se si persevera in questi errori macroscopici, si rischia di sprecare il vantaggio accumulato e di mettere a rischio la vittoria anche in Campania. Prima che sia tardi, si corregga la rotta velocemente e decisamente. Il paradosso è che proprio chi è nato sull’onda del cambiamento, poi fatica ad interpretarlo e comunque c’è la netta impressione che da una parte ci sia la concretezza e dall’altra la fumisteria e così non va”, conclude Mastella.