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Tempo di mediazioni e di equilibrismi a palazzo Mosti. Pane per i denti di una volpe ‘scafata’ come Clemente Mastella, si dirà. E a ragione. Eppure il sindaco avrebbe fatto volentieri a meno dei tanti focolai di tensione che minano la solidità della sua maggioranza di governo. E se a riprendere vigore, nelle ultime ore, è stata la contrapposizione tra “I Moderati” e i gruppi consiliari più vicini e fedeli al primo cittadino (leggi qui), resta tutta da sbrigare pure la matassa dei “Pattisti”.

Come si ricorderà, in occasione del consiglio comunale di lunedì scorso (leggi qui), l’ultimo dei gruppi sorti all’interno del parlamentino beneventano poneva alla fascia tricolore una sorta di aut aut. “Se si immagina di relegare la nostra presenza al solo voto in aula, allora si fa tutto più complicato. Sia fatta chiarezza. Altrimenti, ogni vincolo di sorta andrà a decadere” – tuonava Luigi Scarinzi.

E il momento del chiarimento, a quanto pare, è arrivato. Già nella giornata di domani, salvo rinvii last minute mai da escludere, Mastella si siederà al tavolo di confronto con i rappresentanti di “Patto Civico”, compagine di cui fanno parte – oltre Scarinzi – anche Marcellino Aversano, Luca Paglia e Vincenzo Sguera. E con ogni probabilità, saranno proprio questi ultimi due a ribadire le richieste del gruppo. Non una nomina, non un assessorato: i “Pattisti” vogliono che venga riconosciuta la loro piena cittadinanza all’interno della maggioranza comunale. Che vuol dire, in parole spicciole, partecipazione e coinvolgimento in tutte le scelte politiche e amministrative. Un rapporto alla pari e tra pari con le altre forze di governo, insomma.

Pretesa che non disturba affatto Clemente Mastella. Da parte sua, il sindaco ha più volte ribadito il proprio disinteresse per le scelte dei singoli consiglieri o dei gruppi, scandendo a più riprese che la sola cosa inaccettabile sarebbe “il voto contrario” ai provvedimenti. A ostacolare “Patto Civico” e il suo ingresso a pieno titolo tra gli azionisti di maggioranza a palazzo Mosti, però, è Forza Italia. D’altronde è proprio da una spaccatura del gruppo berlusconiano che è sorta l’iniziativa pattista. E questa è la crepa che la fascia tricolore dovrà governare, domani e nelle prossime settimane, facendo ricorso alle capacità diplomatiche di cui non difetta. Perchè la corsa per le elezioni regionali è ormai alle porte. Guai ad arrivarci con il fiatone.