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Benevento – Toni forti, drammatici, sinceri. Clemente Mastella parla ai cittadini di Benevento senza risparmiare i termini richiesti dal caso. L’emergenza coronavirus sta colpendo l‘Italia e il primo cittadino di Benevento ha voluto esortare in conferenza stampa a usare le massime precauzioni seguendo le direttive del governo. Di seguito le sue dichiarazioni: 

Condanna – “E’ importante che in questo momento ascoltiamo le parole di Conte. Ieri la fila davanti al Carrefour è stata una cosa raccapricciante. Non esiste una carestia, in tutti i negozi di generi alimentari le provviste saranno garantite. E’ uno spettacolo indecente che si è verificato a Benevento così come in altre parti d’Italia. Si devono evitare assembramenti, e ieri non c’erano le giuste distanze. E’ qualcosa di inaccettabile. 

Controlli – “Le forze dell’ordine saranno rigorose nell’emettere provvedimenti anche di chiusura nei confronti degli esercizi commerciali che consentono qualcosa di simile. Noi possiamo salvarci perché non siamo contagiati fino in fondo. Ma o chiudiamo le barriere o non se ne fa nulla. Siamo in guerra, stiamo combattendo una vera e propria guerra”

Per chi è tornato dal Nord – “Solo 18 persone si sono autodichiarate come provenienti dal Nord. Ci sono persone che non si sono dichiarate, se le conoscete dovete denunciarle. La vita sarà diversa, mettiamocelo in testa. Gli studiosi dicono che noi al Sud abbiamo un problema inferiore rispetto al Nord, ma dobbiamo preservare la nostra salute”. 

Giovani e sacrificio – “Il presidente del Consiglio è stato molto deciso, e questo è già un segnale forte. Ai giovani dico che devono sacrificarsi. A Milano ci sono due giovani di 20 anni che versano in condizioni gravi, non è vero che il virus tocca solo gli anziani. Ai nonni dico di stare lontano dai giovani e dai bambini. Per fortuna i bambini sono immuni, ma possono essere portatori di virus per i nonni, che ne soffrirebbero particolarmente”. 

Consapevolezza – “In Italia non ci siamo resi affatto conto di tutto questo. Possibile che la Cina, con una dittatura, vinca la battaglia, e uno Stato come l’Italia non riesca a contenere i contagi? Chiedo alle forze di Polizia di essere rigorose. Bisogna chiudere i locali per mesi o per un anno. Non possiamo transigere, altrimenti muoriamo tutti. Il contagio si sta estendendo in maniera velocissima, se blocchiamo la vita quotidiana ce la possiamo fare. Altrimenti no”. 

Solidarietà – “Come è vero che basta un virus a cambiare la vita. Ci salviamo solo se siamo generosi e solidali tra di noi, viceversa diventa molto complicato. 

Spostamenti – “Non ci si muove da comune a comune se non muniti di autocertificazione. Non posso muovermi senza autorizzazione, perché la prerogativa è rimanere a casa. E’ faticoso, è vero, ma se quando c’è un temporale restiamo a casa perché non possiamo farlo adesso? La prospettiva è sconfortante, altrimenti. Si potrebbe uscire di casa per andare in ospedale o in qualche altro posto che non auguro a nessuno. E’ un momento di grande tristezza dal punto di vista umano”. 

Abitudini – “I centri commerciali chiuderanno tutti il sabato e la domenica e nei giorni festivi. Solo i supermercati resteranno aperti. I riti religiosi e le messe non si faranno, chi ha fede può pregare a casa. Chi vuole fare una passeggiata la faccia in maniera solitaria, al massimo con uno o due amici. Il contatto sociale è quello più dannoso per questa malattia.

Uffici comunali – “Gli uffici pubblici saranno messi a misura tale che presteranno le loro funzioni in maniera limitata e nelle migliori condizioni igieniche. Consiglio a tutti di fare la spesa uno alla volta, non in dieci. Così come bisogna evitare di far visita ai parenti, soprattutto se anziani. Abbiamo questo virus terribile da fronteggiare, dobbiamo stare attenti”.  

Appello e rigore – “Ce la possiamo fare se ognuno è partecipe di questa caccia al nemico. Il virus c’è, inutile sottovalutare il problema. Bisogna combatterlo con fermezza, aiutandosi l’un l’altro anche a distanza. Mi ha scritto una mamma dicendomi che ha paura. E’ per questo che faccio appello all’ordine degli psicologi per dare una mano a queste persone”. 

Politica – “Ringrazio alcuni rappresentanti dell’opposizione che mi hanno chiamato mostrando grande solidarietà e unità in questo momento. Mi fa particolarmente piacere, è un momento in cui non bisogna dividersi ma combattere facendo fronte comune”. 

Contagio – “A differenza di altre influenze, questo contagio viaggia a velocità di una saetta, non di un tuono. La velocità è massima. La cosa peggiore è che c’è chi se ne strafotte, non può e non deve essere così. I malati di cancro hanno un atteggiamento diverso rispetto a questo tipo di situazioni perché sanno la pericolosità di certe situazioni. Siamo all’inizio di un tumore, di questo virus che fa vittime e feriti. A Benevento possiamo salvarci ma solo se ognuno farà il proprio in maniera responsabile”. 

Invito – “Non frequentate piazza Risorgimento, evitate feste e festicciole, così come i matrimoni vanno purtroppo evitati in questo momento, così come i funerali. Ma o facciamo così o non ci salviamo. Se il virus dovesse arrivare da noi il problema diverrebbe molto ma molto più angosciante di quello che è. Non possiamo fare le stesse cose di prima, il cielo è cambiato sopra di noi”. 

Proposte – “Ho proposto alla giunta una sospensiva di tutte le tasse che riguardano il Comune per almeno tre mesi. Dobbiamo fare in modo che il tutto venga esteso alle aziende, ai commercianti e ai gestori che stanno chiudendo per far fronte a questa situazione”. 

Grammatica – “Qualche idiota ancora ironizza sulla mia grammatica sui social, ma al di là di tutto ho ricevuto tanti messaggi di giovani e bambini che mi hanno esortato a restare. Non mi sarei mai perdonato che la città fosse senza guida. Chiamatemi a ogni ora del giorno e della notte. Posso essere nonno per i bambini, zio per i giovani e amico per chiunque altro”.