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La certezza è che a Clemente Mastella restano quattro giorni di tempo per ritirare le dimissioni rassegnate lo scorso 2 febbraio. Per il resto, ci si avvicina al punto di non ritorno – la mezzanotte di sabato prossimo – al buio. Sul tavolo, infatti, la soluzione alla crisi politica di palazzo Mosti ancora non c’è.

Intendiamoci, il dialogo tra l’ex Guardasigilli e Vincenzo De Luca prosegue: in caso di ricandidatura del governatore uscente, le liste mastelliane saranno presenti al suo fianco in tutte le cinque province campane. L’intesa raggiunta sette giorni fa tiene. Salvo clamorosi colpi di scena, però, nell’immediato non produrrà alcun effetto al Comune capoluogo. Per rinforzare la propria maggioranza, dunque, Mastella dovrebbe guardare altrove. In direzione dei “Cittadini Protagonisti”, l’ipotesi tornata a circolare nelle ultime ore.

Ma a chi gli ha prospettato la possibilità di riaprire una trattativa col gruppo consiliare promosso da Claudio Mosè Principe, Mastella ha ribadito che non se ne parla. “Se questa è la soluzione che avete trovato allora meglio il voto” – le parole che il sindaco avrebbe proferito ai suoi sherpa. E per la verità, a dar retta ai soliti bene informati, una simile risposta il sindaco l’avrebbe resa allo stesso Principe via sms in tarda mattinata. Stando così le cose, considerata la mancanza di ulteriori alternative utili a rafforzare la sua maggioranza, a Mastella non resterebbero che due strade: la prima porta al voto; la seconda a un ritorno a palazzo con una giunta completamente rinnovata, cercando di costruire sui temi quella nuova alleanza che sin qui non si è riusciti a realizzare, con il rischio, però, di esporsi alle imboscate delle minoranze e senza più la carta delle elezioni anticipate (la finestra per votare nel 2020 si chiuderà il 24 febbraio). Con ogni probabilità, queste le due opzioni che segneranno le riflessioni di Mastella nelle prossime 24-48 ore. A meno che a Roma – dove la fascia tricolore è ritornato in queste ore – non riesca a pescare il jolly.