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A margine di un incontro tenutosi stamane in Prefettura, alla presenza di Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio Bachelet, giurista e politico italiano, ucciso dalle Brigate Rosse 40 anni fa, il sindaco Clemente Mastella ha spiegato il senso delle disposizioni attivate in questi giorni in merito alla questione coronavirus.

Questione scuole. Mastella ha sottolineato come “in virtù di una disposizione regionale il compito di procedere alla disinfezione sarebbe dovuto toccare alle scuole stesse. Però, spesso, le scuole non sono in grado di agire in maniera autonoma. Pertanto ho ritenuto di disporre che la disinfezione fosse praticata direttamente dal comune. Nella giornata di lunedì, dopo che il personale della scuola avrà provveduto all’aerazione dei locali, avremo il riscontro dell’Asl. Se arriva l’ok dell’Asl le scuole verranno riaperte, altrimenti continueranno a restare chiuse”.

Sul sindaco di Cusano Mutri, contestato per aver diffuso dati sensibili del ragazzo contagiato, Mastella assume una posizione morbida: “Credo che il sindaco di Cusano abbia agito in buona fede, tentando di ricostruire gli spostamenti in modo da tutelare la salute pubblica. D’altro canto è ovvio che la privacy delle persone va rispettata.

In questo momento bisogna evitare la paura, che può rappresentare il virus peggiore. Si tratta di un problema esteso a livello planetario. Atteggiamento strano di tanti Stati, primo tra tutti l’Iraq – nel quale è stanziato un nostro contingente militare – che vuole evitare agli italiani di recarsi nel Paese. Io ritirerei subito il nostro contingente.

Non so quali provvedimenti specifici adotteremo nei prossimi giorni – ha concluso Mastella – anche perché ci troviamo di fronte ad una situazione che va gestita giorno dopo giorno”.