- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Roma – Continua lo scontro tra Carlo Calenda, leader di Azione, e Clemente Mastella, sindaco di Benevento. 

Stavolta teatro della discussione (molto, molto accesa) è stato il salotto televisivo di ‘Mezz’ora in più’, trasmissione condotta su RaiTre da Lucia Annunziata. 

Mastella, ospite del programma, tornando all’ormai famosa telefonata che ha dato il via alle polemiche nella giornata di ieri, ha attaccato pesantemente Calenda definendolo “burinotto, pariolino e figlio di papà”. Augurandosi inoltre “per i romani che Calenda non diventi sindaco di Roma”. 

“Io conosco Calenda da 20-30 anni”, ha detto ancora Mastella. “Era lui che mi mandava le segnalazioni quando era consulente del Cis di Nola. Nella mia telefonata non gli ho detto di votare per il governo, gli ho chiesto che avrebbe fatto: gli ho chiesto ‘voti per Renzi?’ e lui mi ha risposto: ‘Sono contro Renzi, sono contro il Pd, che deve venire su di me a Roma’. Allora le telefonata è finita lì”. “

A quel punto Calenda ha telefonato in diretta, ma Mastella ha rifiutato ogni interlocuzione: “Per il dato morale che ha messo in piedi, non ho nessuna voglia di parlare con Calenda”. 

“So che Mastella – ha spiegato Calenda – ha fatto una serie di insulti. Ho solo riportato il fatto che un signore a me sconosciuto mi ha telefonato per dirmi che se avessi fatto votare per il governo Conte, il Pd mi avrebbe appoggiato come sindaco di Roma. E’ chiaro che si trattava di un sensale – ha concluso – di una persona che cercava voti a nome di altri”