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Tufara Valle – E’ stato l’Arcivescovo di Benevento mons. Felice Accrocca a presiedere il rito funebre per Maurizio D’Avola, il 48enne di Montesarchio, investito e ucciso da un’automobile mentre tentava di attraversare sulla Statale 7 “Appia”, nel territorio di San Martino Valle Caudina. 

A concelebrare la Messa è stato padre Albert, il parroco della Chiesa di Maria Santissima del Carmelo, situata proprio a pochi passi dal luogo del tragico impatto.

La Chiesa era affollatissima da parenti e amici che peraltro, nella mattina, avevano scortato la bara da Avellino. Accasciata la vedova, Silvana, che deve ora pensare a come educare e far crescere i quattro figli che erano nati dalla storia d’amore con Maurizio.

Mai più simili tragedie”, ha scandito dall’altare, durante l’Omelia, mons. Accrocca, visibilmente colpito dall’assurdità dell’accaduto. “Non sono qui per dare lezioni ma tutti noi dobbiamo che si faccia di tutto affinché questa strage lungo le nostre strade sia fermata”. L’Arcivescovo ha rivelato di aver vissuto nella propria famiglia una tragedia simile, conclusasi con la perdita di un congiunto.

L’Arcivescovo ha dunque fatto proprie le richieste da chi, da due giorni, chiede sia fatta qualcosa per ripristinare le condizioni di sicurezza dell’Appia. che da due giorni, anche se in forme e modalità diverse, per la ben pericolosità della Statale 7 “Appia”.

Infine, all’appello a non cedere al dolore e alla sofferenza. “Bisogna reagire, per quanto complicatissimo, avendo fede nel Signore e nella rinascita”.