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Benevento – Sotto la Prefettura, munito di un cartello e di un megafono per manifestare il proprio malcontento. E’ una lunga vicenda quella di Paradiso, iniziata nel 1997 a seguito del trasferimento dell’attività commerciale familiare da Casalbore nella frazione di Pastene, a Sant’Angelo a Cupolo, alle porte di Benevento. E da qui inizia il calvario. Uno degli accessi all’area nella quale doveva sorgere il nuovo mobilificio viene chiuso dall’Amministrazione Comunale dell’epoca, lasciando aperta solo un’altra via d’accesso. “Assolutamente pericolosa per l’imbocco e la fuoriuscita degli autoveicoli, per la residente famiglia Paradiso, sia per gli eventuali clienti e fornitori“, la motivazione fornita. Una decisione che portò alla chiusura dell’attività commerciale. Da quel momento in poi Paradiso ha prodotto numerosi esposti senza però trovare la soluzione attesa.