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Benevento – Nuvole nerissime per il futuro dei lavoratori della Samte. Al termine della riunione convocata in Prefettura, su richiesta delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori della Società partecipata dalla Provincia per la gestione del ciclo dei rifiuti, non sembrano esserci sbocchi per la loro vertenza.
La Provincia non ha soldi nel proprio Bilancio per poter anticipare le spettanze arretrate ai 52 dipendenti; la Società versa in stato comatoso con un enorme bilancio finanziario in perdita di decine di milioni di euro e domenica 18 agosto scade anche la Cassa Integrazione Guadagni.  Non si potranno pagare nemmeno i due stipendi che mancavano, quello di luglio e la quattordicesima. 

L’unica strada percorribile è quella di un provvedimento straordinario urgente da parte del Ministero del Lavoro. Di questo ne sono convinti gli esponenti del Sindacato che, insieme al Presidente della Provincia Di Maria e all’Amministratore Unico della Samte Carmine Agostinelli, hanno partecipato al vertice presieduto da Ester Fedullo.
Sembra impraticabile la strada suggerita da Agostinelli di sollecitare ancora una volta (e nella settimana di Ferragosto, poi) i Comuni morosi rispetto alla Samte a pagare i loro debiti per molti milioni di Euro: non ci sono riusciti sino ad oggi figurarsi ora che i Comuni di fatto non ricevono alcun servizio da parte di Samte perchè lo Stir di Casalduni, che lavorava l’indifferenziato, è andato a fuoco quasi un anno fa.  Si richiederà l’incontro al Ministero e che la deputazione sannita intervenga a risolvere la questione.

La Cgil con Giannaserena Franze ha esternato tutta la sua amarezza: “Constatiamo con amarezza che non si è ottenuto o voluto ottenere il tavolo al Ministero in tempo utile. L’ incontro di oggi è per chiedere a sua eccellenza il prefetto di farsi carico dell’emergenza occupazionale e della relativa all’operatività del ciclo dei rifiuti nel Sannio. Prendiamo atto che la politica beneventana a partire dalla corposa deputazione grillina è del tutto assente, sui temi del lavoro nel Sannio. Registriamo un’indifferenza totale verso il territorio che rappresentano, 52 famiglie dal 17 agosto non sapranno di che vivere ed i cittadini del Sannio continueranno a pagare ben più di quanto richiesto dalla Samte, per conferire i rifiuti indifferenziati negli Stir delle altre province. Siamo all’ assurdo”.