Tempo di lettura: 4 minuti

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma degli autisti infermieri e soccorritori 118 della Misercordia.

In merito alla nota pubblicata dal direttore della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, in quanto dipendenti della stessa, ci preme esprime quanto segue:
Siamo ben consci che il servizio 118 Benevento formato da medici, autisti-soccorritori ed infermieri, dal suo nascere, non solo da 11 anni, ha svolto un servizio d’eccellenza; mantenere questo standard, è la nostra maggior preoccupazione visto che, come viene definita dal nostro stesso direttore, si tratta di funzione “salva vita”. Proprio alla luce di questa dichiarazione ci chiediamo quali possano essere le motivazioni per rompere un equilibrio che ha garantito sinora sempre ottimi risultati (tempestività di intervento e qualità dello stesso) Parlando di cambiamento, più che d’ innovazione del servizio, partito nell’esattezza il 01\07\2023 ci chiediamo come, solo oggi, a distanza di quasi 2 anni, si possa rendere necessario far ruotare il personale per acquisire dimestichezza e formazione dei singoli ruoli.
Al momento della riorganizzazione è stato affermato dai responsabili dell’organizzazione, e a pieni polmoni, che tutto il personale 118 fosse ESPERTISSIMO ed addirittura esponenti politici di spicco dichiaravano alla stampa che non ci fossero differenze notevoli tra ambulanza demedicalizzata e mezzo con medico a bordo tanto alta era la preparazione degli operatori; dobbiamo forse pensare che finora il personale utilizzato non fosse sufficientemente qualificato per le tre tipologie di mezzo? Si è partiti allo sbaraglio?
Ricordiamo all’Asl e a tutta l’ATS che il lavoro svolto dall’infermiere prescinde dal mezzo sul
quale opera e che la differenza con la medicalizzata è solo la presenza fisica del medico, ma
che trova immediatamente riscontro nella presenza telefonica del medico di centrale operativa, cosi come indicato al momento della riorganizzazione.
Quello che ci preme evidenziare ,inoltre, è che è stato anche spostato personale operante 20 anni su una medicalizzata, per essere ricollocato sulla stessa tipologia di mezzo, ma distante chilometri.
La disponibilità degli operatori a coprire eventuali carenze e reali esigenze c’è sempre e stata e sempre ci sarà; infermieri ed autisti sono sempre stati pronti a sopperire alle esigenze improvvise garantendo continuità del servizio e operando su ogni tipologia di mezzo. 
Per quanto concerne la formazione on the job, ci preme ricordare che esiste una realtà consolidata già da anni, ovvero quella di Ginestra Degli Schiavoni, dove abitualmente ruota e ha ruotato il personale senza mai disservizio e senza quella che oggi viene definita formazione.
Sempre in merito alla formazione on the job, facciamo anche notare che essa va organizzata selezionando un dipendente esperto (spesso un senior o team leader) che possa affiancare i colleghi meno esperti e che tale figura (tutor) debba avere non esclusivamente competenze tecniche, ma anche capacità relazionali e d’insegnamento. Purtroppo tali figure figure non sono mai apparse sullo scenario.
Ad “oggi” forse si dimentica che la realtà della demedicalizzata, e della rimodulazione del servizio, è partita ormai da circa 2 anni.
Se si parla, poi, dei 165 dipendenti, ci chiediamo proprio questo: come sia possibile che la formazione riguardi solo così pochi dipendenti così come affermato nella nota e solo alcune postazioni? Tra l’altro ci sono lavoratori spostati in altra postazione ormai da mesi e che, quindi, per alcuni, non si tratta certamente di spostamenti temporanei come affermato Come ribadito dal comunicato stampa dell’Asl e come previsto anche dal capitolato d’appalto, fondamentale è “garantire sempre e comunque la tutela fisica degli operatori delle ambulanze e dei pazienti trasportati nonché l’efficacia dell’intero servizio di emergenza ed urgenza assicurando condizioni di lavoro dignitose” .
il nostro non vuole essere allarmismo nei confronti della popolazione ma tutela della stessa,
per evitare inceppi (purtroppo già puntualmente verificatisi di recente). Invitiamo pertanto gli organismi preposti (Dirigente della Centrale Operativa 118, DEC, a controllare l’esecuzione del servizio sotto tutti gli aspetti, verificandone la qualità così come previsto dal capitolato d’appalto e ribadito dal comunicato Asl.
Per quanto riguarda i diritti e doveri, ci preme osservare che i doveri sono stati sempre espletati con la massima collaborazione e disponibilità. (Per qualche diritto c’è stato però contenzioso con necessità di ricorso alle autorità Giudiziarie).
In nessuna circostanza è venuta meno la disponibilità del personale, pronto e preparato a mantenere l’efficienza del servizio stesso.
La ricerca di una serenità nell’operare in emergenza non crediamo sia un privilegio o un “desiderata” di alcuni, ma un pilastro su cui costruire efficienza ed efficacia.
Questa fibrillazione e malcontento generalizzato non capiamo a chi possano giovare; soprattutto coinvolge purtroppo anche l’ ASL che impiega così tante risorse economiche per dare ai cittadini una’ assistenza di qualità e che potrebbe immediatamente ricondurre alla normalità una situazione che rischia altrimenti di degenerare.
Così come da comunicato Asl, chiediamo, infine, un incontro trasparente e costruttivo con vertici aziendali congiuntamente Asl e ATS