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“Auguro a Mino Forgione di raggiungere traguardi importanti, questo sia chiaro”. Comincia con un messaggio distensivo la chiacchierata con il presidente del Molinara, Giuseppe Girolamo. Ma certamente la separazione con il giovane tecnico di Pietrelcina, appena passato all’Apice, è stata abbastanza traumatica, sotto il profilo squisitamente umano. 

“Si è vero, non me lo aspettavo. Perchè tra di noi si era creato un rapporto davvero bello. Non apro a tutti la porta di casa, – ha proseguito Girolamo –  lui ha meritato di varcare l’uscio perchè ci siamo presi da subito. Poi un’offerta più interessante e addio Molinara: mi aspettavo, per correttezza, almeno una chiamata dalla nuova squadra allenata da Mino. A volte non è una questione di contratti, ma di rapporti”.

La storia post covid è facilmente ricostruibile: “Prima la riconferma al 99% (il restante punto percentuale riguardava la possibilità di una seconda categoria col suo Gs), poi quando mi ha comunicato la scelta di Apice gli ho fatto in bocca al lupo ma a freddo ho accusato il colpo”.

Per un uomo che dà ancora tanto valore alla ‘parola’, una delusione forte: “Ma so anche capire le opportunità che possono capitare. Mino è giovane, capace, ed è giusto che si giochi le sue carte con una società ambiziosa come l’Apice. Ripeto, mi auguro possa far bene”.

Ora tocca scegliere il successore. “Abbiamo le idee chiare, sappiamo si chi puntare. Però ci fa onore una cosa: ci chiamano in tanti, segno che questa piazza continua ad essere molto ambita. Soprattutto per chi è stato già qui, la tentazione di tornare è sempre tanta…”. 

Secondo radiomercato, il ritorno di Ciro Mauro sembra la soluzione più percorribile (il tecnico sannita ha dichiarato che per Forza e Coraggio e Molinara sarebbe pronto a continuare la sua carriera da allenatore), ma si valutano anche profili più giovani.