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Il Festival Monte d’Arte è stato una scommessa, una visione, una fusione di idee, un’equipe di professionisti che hanno posto la propria arte al servizio della comunità, popolando, per cinque giorni, le strutture, le case, i vicoli e le strade del paese; creando così un Ponte tra il mondo dell’Arte, che il più delle volte viene avvertito come un microcosmo e la popolazione”.

E’ quanto si legge nella nota stampa inviata dal gruppo “Uniti per Montefalcone”. Prosegue la nota:

“Lo studio della creazione artistica, analizzata da prospettive differenti quali il teatro, la sceneggiatura, la natura, il video e la produzione artistica ha stimolato i partecipanti a scoprire questo mondo che, giorno dopo giorno, è apparso meno distante, meno elitario.

Attraverso il teatro, quale spazio d’incontro e delle relazioni per antonomasia, è stato possibile sperimentare la relazione con il proprio corpo e con l’altro, giungendo con grande stupore ad una differente, seppur sottile, consapevolezza del sé. Gli stessi partecipanti, giocando con le parole e i gesti e abilmente coadiuvati dalla regista (Linda Ocone), hanno trasformato una stanza asettica (un non-luogo) in una casa da abitare, sentendosi a proprio agio e superando qualsivoglia timidezza o inibizione.

Quali sono le parti che costituiscono un film? Qual è il percorso che intercorre tra l’idea e la produzione di un film? Queste e tante alte curiosità sono state esaudite dallo sceneggiatore (Angelo Sechi) che ha trasformato l’attrazione quotidiana di ciascuno, ovvero la visione di un film, in messa in gioco.
La proiezione giornaliera del film, ha permesso di applicare in loco le tecniche apprese favorendo dibattiti e confronti, al punto che i più temerari si sono cimentatati nella scrittura di una storia dalla quale potrebbe nascere una sceneggiatura.

In un luogo montuoso, quale Montefalcone, non poteva mancare un laboratorio dedicato alla natura, rivolto a bambini e adolescenti che, per qualche ora, sono stati rubati dalla loro tecnologia e hanno osservato con occhi diversi i posti che li circondano. Grazie all’associazione Storie a Manovella e attraverso la raccolta di ramoscelli, fiori, bacche, pigne e tutto ciò che la natura ha da offrire hanno creato il Mandala, una grande composizione, quasi un’ammonizione che ricorda come ogni singolo gesto compiuto è parte della collettività.

Gli amanti degli scatti, delle istantanee e delle riprese, seguiti con pazienza dai tecnici del laboratorio video, hanno acquisito nuove modalità di scatto, di prospettive e dell’uso dei giochi di luce.
Inoltre è stato possibile assistere ad una dimostrazione di stampa fotografica in analogico (la famigerata camera oscura).

Le Produzioni Artistiche di Facilitazione sono state condotte abilmente da un gruppo di esperti e amanti dell’Arte che si sono concentrati sullo studio dei suoni, dei segni, delle storie aneddotiche, delle credenze e delle usanze che accomunano ancora oggi gli abitanti del paese.
Uno scambio relazionale con questi ultimi ha fatto emergere quanto Montefalcone sia una miniera di stimoli e spunti dati dalla comunità e dallo stesso territorio, i quali necessitano di essere alimentati e vissuti.

Il Festival è stato inoltre la possibilità di conoscere e dialogare, grazie agli incontri tenuti da Oscar Giambitto, con registi, attori, educatori teatrali, direttori artistici, musicisti e sound design della provincia beneventana, di scoprire le loro storie, il loro punto di vista e di comprendere perché in questo momento storico il bisogno di investire sull’Arte e sulla Cultura è ancora più prorompente.

Monte d’Arte però è stato anche il recupero di giochi tradizionali (come la corda e la costruzione delle bambole di pezza) e la possibilità di cimentarsi con nuove attività rivolte ad individui di tutte le età, ciascuno secondo i propri interessi. E’stato lo spazio dello scambio di idee, di divulgazione di conoscenza, di interazione, incontri, sensazioni, scoperte e svago; il sentirsi parte integrante di un tutto.

La Prima Edizione di Monte D’Arte, che forse sarebbe opportuno definire Edizione Zero,
è stata infine, la possibilità di gettare un seme che, per sua natura, ha bisogno di essere annaffiato, curato e accudito anche nei mesi che verranno.

Nasce così Ponti di Cinema, la Rassegna Cinematografica patrocinata dall’Amministrazione Comunale e da Ahora Film. A partire da Settembre sino a Dicembre 2019, presso la Sala Conferenze del Museo della Civiltà Contadina ‘Cosimo Nardi’, delle proiezioni serali o pomeridiane, accompagneranno i weekend invernali della popolazione.
Il culmine della Rassegna, nel periodo natalizio, vedrà una serata speciale dedicata alla proiezione di un video inedito nato nel corso dell’esperienza estiva; un racconto, un reportage, a cui gli esperti del Laboratorio Video stanno lavorando sin da ora.

La serata sarà l’occasione per toccare con mano il cuore del Festival e scoprire le date di Monte d’Arte 2020, in quanto l’Ente si impegna a riproporre questa esperienza fonte di conoscenza, confronto, scoperta e soprattutto emozione, dalla quale nasce il desiderio di creare”.