- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Morcone (Bn) – Il prossimo 8 dicembre, alle 17:00, presso il Centro Polifunzionale “Universitas” di Morcone, verrà presentato il libro di Cosimo Petretti  “Morcone, la mia gente” e nell’occasione verrà inaugurata la mostra fotografica che sarà visitabile fino al 6 gennaio 2019.

All’incontro patrocinato dal Comune di Morcone e moderato da Catiuscia Polzella, parteciperanno Cosimo Petretti, l’assessore alla Cultura del Comune di Morcone, Ester D’Afflitto e il sindaco Luigino Ciarlo.

“Morcone, la mia gente, è una raccolta fotografica con la quale l’amico Cosimo Predetti ha voluto raccontare l’identità di un luogo attraverso le persone che lo vivono – afferma Luigino Ciarlo, Sindaco di Morcone – I suoi scatti  narrano della fierezza e della laboriosità di un popolo che si apre agli altri, come a rivelare il suo più segreto essere, tramite sorrisi spontanei e sguardi sinceri. Le sue fotografie colgono attimi di semplice quotidianità. 

Sono amici e conoscenti sui quali troppo poco, nella frenesia del quotidiano, soffermiamo il nostro sguardo per coglierne emozioni e sentimenti, per scoprire le umane vicissitudini  che si celano nei segni del tempo, per riconoscere le speranze e le aspettative proiettate in un futuro più o meno vicino di una collettività che cammina insieme, ognuno con la propria unicità. Esprimo un ringraziamento autentico  a Cosimo Petretti per aver fatto di Morcone un “ritratto collettivo”, espressione del profondo amore che egli nutre per la fotografia, per la  nostra terra e per la gente che orgogliosamente la popola”.

“L’assessorato alla cultura del Comune di Morcone non poteva non cogliere in maniera entusiasta un’occasione come quella che Cosimo Petretti ci offre con questa sua opera intitolata: “Morcone, la mia gente” – questa la nota dell’assessora Ester D’Afflitto  – Essa rappresenta un magistrale sguardo panoramico sulla nostra quotidianità che ci restituisce, come solo l’arte sa fare, un misto di meraviglia e familiarità con quei volti (i “nostri”) che conosciamo così bene ma che, allo stesso tempo, ci sembra di osservare paradossalmente per la prima volta.
Promuovere la cultura vuol dire, tra le altre cose, favorire processi di conservazione e valorizzazione della nostra identità e questo racconto di Morcone, in un preciso momento storico, con una tecnica fotografica sopraffina che rende le cose quasi “immortali” è un documento dal valore inestimabile perchè insieme ai volti dei nostri concittadini ci rende la loro, e quindi la “nostra” storia”.

“Questa pubblicazione ha luogo in occasione della ricorrenza di tre importanti circostanze che segnarono la mia esistenza in modo indelebile: il cinquantennio della dipartita della mia cara mamma, il cinquantennio della mia “vita da fotografo” e il venticinquesimo anno che risiedo a Morcone – così l’autore Cosimo Petretti –
Cinquant’anni fa, ancora ragazzino, persi tragicamente mia madre in un evento fulmineo, inatteso, che mi lasciò disperato, inerme e sgomento. Fu allora che, con un’Agfa prestatami dal mio compagno di banco Salvatore Di Massa, cominciai a fotografare i miei compagni di scuola come a voler fermare il tempo nelle immagini, come a voler fissare all’infinito quella quotidianità che si da sempre scontata ma che avevo dolorosamente imparato essere caduca e sfuggente.Il carattere della mia produzione non cambiò mai e mi accompagnò anche quando, venticinque anni fa, mi trasferii da Benevento, mia città natale, a Morcone, tra quelle colline e quelle persone che mi avvinsero in un caldo abbraccio.

Questo libro è pertanto molto più autobiografico di quanto possa apparire: vuole essere un omaggio ai morconesi  in segno di riconoscenza per quella che, venticinque anni fa, fu accoglienza nei miei confronti e che si è trasformata, nel tempo, in totale inclusione nel tessuto sociale di Morcone ed è il risultato ineludibile di una personale, a tratti amara, introspezione per la quale sono consapevole che la passione per la fotografia altro non è che il risultato di un angosciato tentativo di colmare il vuoto lasciato dalla perdita di mia mamma alla quale i il libro è dedicato”.

Un grazie di cuore va alla mia amica di sempre Giovanna Calvenzi per l’importante testo, al mio amico fraterno Michele Ghigo, al Signor Sindaco di Morcone Luigino Ciarlo e all’Assessore alla Cultura Ester D’Afflitto, all’amico e Maestro Antonio Del Donno per la bella copertina, ad Antonio Esposito per il ritratto e a Luigi De Francesco che mi è sempre vicino e mi ha supportato anche in questa occasione. Infine, ultimo di ordine ma non di importanza, un ringraziamento va a tutti i morconesi che ho fotografato e che sono i veri protagonisti del libro”.