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Benevento – Decreti ed incertezze, voglia di ripartire e di lavorare, di tornare a vedere il sole dopo tanto buio, ma tanta preoccupazione, mancanza di tempo e troppe le misure restrittive da parte della Regione Campania. I ristoratori Sanniti in maniera spontanea hanno aderito al gruppo “Emergenza Ristorazione” per unirsi alla manifestazione di protesta organizzata dai movimenti di imprenditori del mondo HO.RE.CA del 29 aprile.

Di seguito il comunicato del gruppo “Emergenza Ristorazione”.

Dopo due mesi di silenzio, di sacrifici, di obbedienza e di rispetto, è giunto il momento di far sentire il grido di disperazione di tutte le attività di ristorazione della città di Benevento, che liberamente e spontaneamente hanno aderito al gruppo “Emergenza Ristorazione”.
Purtroppo, il rischio del fallimento per molte aziende del settore è altissimo, in un’area peraltro già fortemente penalizzata da una atavica depressione del sistema produttivo e turistico.
Abbiamo messo da parte la passione per il nostro lavoro rispettando le sempre più stringenti disposizioni che si sono  susseguite in questo periodo.
Siamo stati penalizzati dalla nostra Regione che, a differenza del resto d’Italia, ha bloccato sin da subito anche il delivery.
Con l’ordinanza n. 37 del 22 aprile 2020, la Regione Campania,  a partire dal giorno 27, autorizzerà la “consegna a domicilio”, con una serie di restrizioni economicamente e logisticamente talmente onerose da rendere di fatto impossibile operare concretamente in queste attività.
Appare quasi un accanimento mirato e crudele imporre delle condizioni lavorative che, nemmeno nel periodo di massima diffusione del contagio, sono state richieste alle altre filiere produttive mai chiuse.
Siamo vicini alla morte imprenditoriale e non possiamo più tacere.
Dietro ad una attività ristorativa non c’è solo il titolare, ci sono i dipendenti, fornitori, affittuari, famiglie: come si potrà conservare il livello occupazionale e produttivo se si prospetta una riduzione del 70% della capienza dei locali?
Pertanto, ci uniremo alla manifestazione di protesta organizzata dai movimenti di imprenditori del mondo HO.RE.CA del 29 aprile, che si recheranno presso i loro municipi a consegnare ai sindaci le chiavi dei propri locali, in quanto non sussistono i presupposti economici per il prosieguo dell’attività.
Oggi chiediamo il rispetto e l’attenzione necessaria per il nostro settore, chiediamo una serie di aiuti concreti per non arrenderci, per non abbandonare migliaia di lavoratori all’incertezza di un futuro senza occupazione e per continuare la missione di una vita, quella di regalare sorrisi, sapori e gioia“.