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Benevento – Non si placa la polemica sui nuovi orari stabiliti dal Comune per i locali del centro storico. La nuova ordinanza consentirà agli esercizi commerciali di chiudere alle 3 di notte il venerdì, il sabato e la domenica, mentre in tutti gli altri giorni la chiusura è fissata per le ore 2. Questo ha suscitato la dura presa di posizione del comitato di quartiere diretto dal presidente Luigi Marino che ha inoltrato diffida al Comune e al Prefetto alzando i toni e rivendicando una maggiore apertura al dialogo. Di seguito il testo della nota: 

“In queste ore, con somma sorpresa, abbiamo appreso dell’emanazione della terza ordinanza relativa alla regolamentazione degli orari di chiusura dei locali. Si sono susseguite, infatti, ben tre ordinanze, precisamente: la numero prot. 71415 del 22.7.2020, seguita da quella prot. 71946 del 24.7.2020 per giungere, infine, a quella recante il numero prot. 74145 del 31.7.2020. Dal 22.7.2020 al 31.7.2020, il Comune di Benevento ha inteso modificare l’orario di chiusura dalla mezzonatte alle 2, dal lunedì al giovedì e dalle 2 alle 3 del mattino, dal venerdì alla domenica.

Si badi bene, la domenica, nelle prime due ordinanze era stata esclusa dagli orari del fine settimana. Orbene, non si è compreso quali siano state le esigenze che hanno condotto ad una modifica degli orari (nell’ultima ordinanza) senza alcuna forma di mediazione con questo Comitato di Quartiere. Non è dato sapere, ancora, per quale motivo, questo comitato non è stato convocato alla riunione tenutasi presso il settore di riferimento. Tale circostanza, invero, è ancor più grave se si tiene conto che, alla stessa riunione, sono stati invitati a partecipare soggetti diversi dai membri della commissione. Questo Comitato, invero ed a differenza di altri interlocutori, ha sempre pubblicato le proprie istanze, le ha rese note a tutti, improntando la propria opera alla massima trasparenza. La prima istanza, che intendiamo avanzare con la presente, è semplice: chiediamo copia del verbale di incontro della commissione “Attività Produttive” assunta al prot. 73487/2020, al fine di comprendere e far comprendere ai nostri associati ed alla cittadinanza tutta, quali siano state le deduzioni avanzate in quella sede, tali da spingere una pubblica amministrazione a ritornare sui suoi passi in meno di una settimana.

Inoltre, nell’ultima ordinanza, quasi ad integrare una damnatio memoriae, è stato evitato ogni riferimento a questo Comitato di Quartiere. La richiesta avanzata al Comune di Benevento, invero, si riferiva alla necessità di colmare un vuoto al fine di regolamentare gli orari dei locali, nel rispetto delle regole emergenziali, delle norme di legge e dei regolamenti. Assumere una decisione, modificarla sulla base di malumori di alcuni, senza ascoltare, in contraddittorio, altri, rappresenta un modus operandi nel quale non ci ritroviamo. Disporre che un locale possa chiudere alle tre del mattino (parliamo del lunedì mattina) significa non aver alcun rispetto per chi, in quei vicoli ed in quelle piazze, vive e che, dopo poche ore, dovrà recarsi al lavoro. Non siamo soliti criticare senza avanzare proposte ed il disappunto provato non fiaccherà il nostro modo di agire e, quindi, rappresentiamo che, la detta ordinanza, avrebbe dovuto essere calibrata a seconda delle zone nelle quali sono ubicati i locali. Ci spieghiamo meglio: è chiaro che un’ordinanza di tal fatta debba regolamentare l’intero territorio cittadino, ma è altrettanto vero che, nel far ciò, si possano individuare fasce di orario diverse a seconda della zona. In pratica, nel Centro Storico, per sua morfologia, andava mantenuto un limite orario più ristretto, escludendo certamente la domenica. Il Comune, invece, ha inteso, cassando ogni riferimento a questo Comitato e spostando in avanti la linea di chiusura, dimostrare di aver preferito alcune esigenze ad altre, di aver operato una scelta tra interessi e diritti diversi. Bene, ogni scelta può essere assunta, ma chi la pone in essere deve essere cosciente di star assumendo su di sé anche la responsabilità di tali decisioni.

A questo punto, si riterrà responsabile il Comune di Benevento di eventuali focolai che dovessero avere origine nelle strette vie del Centro Storico, in ragione del mancato controllo del rispetto delle distanze e dell’utilizzo della mascherina. Questo Comitato, infatti, ha documentato la presenza di assembramenti e di condotte non consone allo stato emergenziale. In una parola è di pubblico dominio che, nel Centro Storico, vi siano assembramenti dovuti ai frequentatori delle molteplici attività di somministrazione di bevande alcoliche. Allo stesso modo, il Comune di Benevento sarà considerato responsabile di eventuali danni dovessero prodursi a carico dei consociati, in ragione del mancato controllo delle zone della c.d. “movida”, posto che, questo Comitato ha più volte denunciato che, in alcune zone, vi è carenza di illuminazione pubblica. Ancora, il Comune di Benevento sarà considerato responsabile dei danni che dovessero essere arrecati ai consociati a causa della disconnessione dei basoli. Con le precedenti richieste, allo stato inevase nonostante la buona volontà dell’Assessore Coppola (che si è fatta portavoce di alcune delle nostre istanze), avevamo avanzato istanze urgenti relative alla pulizia delle strade, alla necessità di posizionare cestini gettacarte e per deiezioni animali, di potenziare la pubblica illuminazione, di porre in sicurezza i basoli, di allestire un bagno pubblico (non bagno chimico), di modificare alcuni sensi di marcia, di sistemare la cartellonistica stradale, di posizionare alcuni specchi per le svolte ad angolo retto, di rendere visibili gli stalli di sosta, di effettuare un controllo sui permessi di sosta, di posizionare a Piazza Piano Di Corte uno stallo per disabili, etc. Aggiungiamo, alle richieste già formalizzate, quella relativa ad un diverso e potenziato sistema di ritiro dei rifiuti da parte dell’ASIA. Molti esercenti, infatti, chiedono che, tale servizio, sia potenziato mediante la pianificazione di più giorni per il prelievo del vetro e della frazione umida.

I medesimi, inoltre, si sono fatti portavoce presso altri gestori della necessità di creare un dialogo costruttivo, serio, scevro da pregiudizi con questo Comitato. L’idea è quella di organizzarsi, autonomamente, circa gli orari di chiusura. Questi esercenti, infatti, desiderosi di creare sinergie nuove con i residenti e con i cittadini, hanno deciso, spinti dai membri di questo Comitato, di uniformarsi a condotte che tengano conto dello stato di emergenza, ma anche del rispetto delle Leggi e, perché no, delle regole che da sempre animano i rapporti di buon vicinato. Infine, la condotta tenuta dal Comune, consistente nel mancato coinvolgimento di questo Comitato in decisioni che hanno ricadute sulle zone di sua competenza, addensa oscuri presagi sulla gestione della Città Spettacolo. La presente, infine, è inviata al Prefetto di Benevento affinché vegli sul Comune di Benevento, valutando se la gestione della crisi sanitaria sia corretta e chiedendo conto della motivazione sottesa alla genesi di ben tre ordinanze di contenuto diametralmente opposto, emanate in meno di una settimana”.