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Benevento -Il Movimento di Lotta per la casa di Benevento si è espresso su quello che in queste ore è probabilmente l’argomento più caldo: l’occupazione edilizia abusiva. La questione è stata resa ancora più oggetto di dibattito dalla vicenda che ha visto coinvolta la casa del professore Lorenzo Vessichelli a poche ore dalla sua morte

“Di occupazioni abusive ai danni di alloggi popolari se ne contano svariate decine, il fatto che ora si manifesti stupore e falso interesse illustra quanto l’impegno del sindaco e degli enti preposti sia rivolto all’autocelebrazione e alla misera esaltazione di sè – sostengono gli esponenti del Movimento Lotta per la Casa -. L’occupazione della dimora del professore Vessichelli, scomparso nelle ultime ore, è solo l’ennesimo caso di abusivismo. Sia chiaro non siamo affatto contrari alle occupazioni di immobili in caso di necessità, ma ci opponiamo fermamente ad un fenomeno di compravendita illegale di abitazioni, un fenomeno consensualmente tenuto nascosto dalle autorità preposte. È dal 2014 che il movimento di lotta per la casa denuncia, con carte alla mano, situazioni poco chiare alle quali però non si riesce o non si vuole individuare una soluzione.

Presìdi, manifestazioni, tavoli tecnici ai quali abbiamo partecipato non hanno portato a nessuna conclusione, se non quella che ci ha indotti a ipotizzare che si conosce perfettamente questo sistema di compravendita che sia coperto dalle istituzioni e che non si vuole intervenire. Come è possibile che non appena si libera un alloggio popolare, quest’ultimo venga occupato ancor prima che lo iacp ne sia a conoscenza? Com’è possibile dopo anni di denunce intervenire, si spera, solo adesso?

Il tavolo convocato da Mastella non è altro che l’ennesimo bluff di un sindaco sceriffo che null’altro vuole se non accaparrare consensi su una questione delicata e che solo adesso, a distanza di circa tre anni, genera scalpore, un sindaco che interviene secondo l’umore del popolo e del trend della notizia.

Noi, il giorno prestabilito per il tavolo, saremo in presidio sotto la prefettura in qualità di unica realtà che da anni, in maniera solitaria, mette in discussione questo fenomeno illegale e che chiede di fare luce su questa vicenda poco chiara. Saremo in presidio per ricordare la necessità di un’ anagrafe delle utenze e di serrare i controlli su chi ha perduto i requisiti una misura necessaria che nessuno tra sindaco, assessori al ramo, prefetto, questore ha mai preso seriamente in considerazione”.