- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“Confidando nella serietà e correttezza istituzionale dell’on. Fernando Errico siamo certi che a breve i vertici di Rfs chiariranno la vicenda che interessa il comune di Castelvenere  in merito al tracciato dell’Alta Capacità”.

Così l’ex capogruppo di opposizione Alessandro Di Santo, già sindaco di Castelvenere, plaude alla denuncia fatta lo scorso mese dal Centro Studi “Aldo Moro” che, visionando il tracciato, si è accorto che misteriosamente è scomparso il nome di Castelvenere pur essendo il suo territorio interessato dall’attraversamento dei binari delle nuova tratta ferroviaria mentre resta quello di Solopaca, individuato come “fermata”.

“Non so cosa sia avvenuto dopo il 2015 – continua Di Santoquando, in veste di primo cittadino, sollevai subito in sede ministeriale a Roma le mie perplessità e proteste sulla questione (la fermata avrebbe dovuto portare il doppio nome Castelvenere- Solopaca). Poi dal 2016 a Castelvenere si è insediata una nuova amministrazione retta dal sindaco Mario Scetta che ha partecipato ai vari tavoli istituzionali. Non so cosa sia stato concordato, ma sta di fatto che il Centro Studi da ottimo osservatore ha legittimamente   sollevato il problema impegnando sia il commissario prefettizio di Castelvenere Boniello che l’on. Errico, Delegato del Presidente De Luca per l’Alta Velocità/Capacità Napoli-Bari, a pretendere chiarimenti e rettifiche”.

“Il mio auspicio è che al più presto i rappresentanti degli enti preposti vengano convocati a Roma.  Pertanto, sin d’ora, do la mia totale adesione a qualsiasi iniziativa si intenda intraprendere pur di evitare che la comunità subisca lo ‘scippo’ di un proprio sacrosanto diritto che rappresenta un tassello importante per il marketing territoriale relativo al comune più ‘vitato’ del Sud Italia quale è, appunto, Castelvenere”, conclude Di Santo.