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Benevento – Silenzio irreale, saracinesche abbassate e cartelli “Chiuso per ferie” in bella mostra. Chi ha trascorso il ponte di Ferragosto in città ha dovuto fare i conti con una situazione desolante. Un susseguirsi di negozi chiusi, fatta eccezione per pochi, sul Corso Garibaldi, via pedonale principale di Benevento. 

Un ponte lungo, da giovedì a domenica, che tanti hanno sfruttato per staccare regalandosi qualche giorno di ferie. Non pochi i turisti che hanno deciso di fare un ‘salto’ in città per ammirare il cospicuo patrimonio storico-artistico e archeologico. Dall’Arco di Traiano, alla chiesa di Santa Sofia (patrimonio Unesco), fino al Teatro Romano e poi al moderno Hortus Conclusus: la città, per fortuna, con i suoi monumenti e la sua storia non sembra deludere nessuno. A conquistare i visitatori non soltanto le bellezze del capoluogo ma anche le prelibatezze enogastronomiche e i vini del territorio. Arte, cultura e cibo dunque rendono felici gli ‘ospiti’. L’amaro in bocca resta però quando nel bel mezzo del ‘tour’, questi decidono di fare shopping o soprattutto nelle ore più calde della giornata, sotto il sole cocente, desiderano rilassarsi sorseggiando una bevanda fredda o mangiando un gelato. Ed ecco che si ritrovano la maggior parte di bar e negozi chiusi. 

Arrivando, pochi metri più giù, verso piazza Cardinal Pacca c’è un barlume di speranza… ma veramente minimo: anche qui si contano più saracinesche abbassate di quelle aperte. Come è pensabile sperare di ‘risollevarsi’ attirando i turisti? I turisti ci sono, ma restano senza alcuni servizi fondamentali. 

Abbiamo notato che tanti locali sono chiusi per ferie. Sembra una città solo per residenti e non per i turisti”, dice una coppia pugliese che stamane ha visitato il capoluogo sannita. I due poi rincarano la dose: “L’impressione è che sia una città in ferie. Passeggiare con i negozi chiusi è un po’ triste e soprattutto danno l’idea di un posto poco turistico. È una bella città, ma deserta”. E non sono gli unici a sollevare il problema delle troppe serrande abbassate. 

La maggior parte dei commercianti ed esercenti della città dunque sceglie di non tenere aperta la propria attività, e decide di andare in vacanza, senza garantire – anche la settimana di Ferragosto – tutti i servizi ai visitatori. Prendersi un periodo di stop è una scelta ‘buona e giusta’ ma soprattutto comprensibile dopo un’intera stagione lavorativa. E a dirla tutta, fa anche ben sperare che la maggior parte dei commercianti abbia deciso a di sacrificare i guadagni per dedicarsi alle (meritate) vacanze.

La ‘critica’ sorge nel momento in cui ci si chiede: perché tutti nello stesso periodo? Possibile che nessuno possa restare aperto nei giorni festivi? Non si possono pensare, eventualmente, dei turni? Una città che cerca di migliorarsi giorno dopo giorno ha bisogno anche della collaborazione, non solo tra i vari Enti, ma anche tra esercenti e tra cittadini.