La III edizione di Nord Sud Invest si è tenuta ieri, 20 ottobre a Gorizia, per dibattere sul seguente tema: “La rete dei Consorzi Industriali: innovazione e sostenibilità per la crescita del Paese”. Il Consorzio Asi di Benevento con il Presidente Domenico Vessichelli è stato presente al Convegno che si è tradotto in un momento di confronto concreto per delineare le nuove direttrici di sviluppo economico, infrastrutturale e ambientale del Paese, valorizzando il ruolo dei Consorzi industriali come motori di innovazione, competitività e coesione territoriale.
Il focus che ha visto protagonista Vessichelli è stato moderato dal giornalista de “Il Sole 24 Ore” Sebastiano Barisoni ed ha offerto l’occasione per discutere dei Consorzi Industriali e della “Transizione Energetica”.
“La partecipazione a questa nuova edizione di Nord Sud Invest ha visto la presenza di numerosi consorzi che è doveroso precisare, rappresentano la forza produttiva delle regioni italiane. In esordio di intervento, ho avuto modo di chiedere, approfittando della presenza di Olimpia Di Naro -la Responsabile Infrastrutture Area Nord Est di RFI- dettagli sugli effettivi tempi di realizzazione del progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità tra Napoli e Bari, che ha l’obiettivo di collegare la costa tirrenica e quella adriatica, riducendo i tempi di percorrenza tra le due regioni e potenziando la rete del Sud Italia. Ho rimarcato alla Responsabile RFI ed alla platea il ruolo fondamentale del Consorzio Asi di Benevento e quanta e quale importanza strategica ha la realizzazione dello Scalo Merci a Ponte Valentino. Una sfida che al compimento non solo migliorerà i collegamenti per i viaggiatori, ma offrirà un’infrastruttura all’altezza delle esigenze del trasporto merci, aprendo nuove opportunità economiche per l’intera regione Campania.
E poi, ho espresso le mie perplessità, peraltro condivise dai relatori presenti, sulla transizione ambientale ed energetica, perché la tanto predicata sostenibilità ambientale va, nella pratica, coniugata con la normativa esistente ed in tal senso urgono precisazioni, non solo, è fondamentale che anche le istituzioni accompagnino tali processi, affinché si determini una simbiosi industriale che crei economia circolare.
Da un lato, abbiamo la transizione energetica che configura per le Aree Industriali delle zone interne scenari di opportunità e sviluppo, ma da un’altra prospettiva gli interventi di transizione energetica, pur avendo obiettivi green possono assumere caratteristiche di sfruttamento predatorio, che comporta benefici per pochi e costi ambientali e sociali per molti, senza generare sviluppo locale o ricadute occupazionali.
In conclusione, l’evento annuale promosso dalla FICEI, con cui mi congratulo per gli esiti, ha avuto anche in questa edizione il pregio di favorire il dialogo strategico fra tra istituzioni, imprese e territori per favorire una crescita sostenibile e condivisa del sistema industriale nazionale”.