Sono tante le società che stanno bussando in questi giorni alla porta del Benevento chiedendo informazioni sul cartellino di Alessandro Nunziante. Il classe 2007 è legato da un contratto con la Strega fino al 2027 ma l’intenzione della società è quella di ascoltare le proposte valutando il suo possibile addio. Troppe le critiche e le pressioni subite da gennaio in poi dall’estremo difensore per pensare di rivederlo tra i pali della porta giallorossa anche nella prossima stagione. Da qui la scelta di valutare la sua possibile cessione e non mancano, come detto, le società che hanno dimostrato interesse per l’estremo difensore cresciuto nella cantera del Benevento e capace lo scorso anno di chiudere con ben 9 clean sheet. La situazione si è complicata nel girone di ritorno quando la barca giallorossa ha iniziato ad affondare e l’assenza nell’organico di elementi carismatici ha contribuito a fare scendere in maniera importante il rendimento del portiere foggiano poco protetto da chi avrebbe dovuto, invece, metterci la faccia. Da un ragazzo del 2007 chiamato alla sua prima stagione da titolare in serie C era normale attendersi alla lunga un calo, ma questo non può certo cancellare lo straordinario girone di andata disputato da Nunziante. Negli occhi ci sono ancora le tre parate consecutive da fenomeno contro il Cerignola e tanti altri interventi decisivi che hanno portato molti punti al Benevento.
Il presidente Vigorito non ha fatto mistero nelle settimane scorse di aver rifiutato in passato offerte importanti (si parla di 2 milioni di euro) da Roma e Monza. Ora soprattutto l’Udinese e la Juventus stanno monitorando il pipelet della Strega, ma in entrambi i casi la cifra messa sul piatto sarebbe più bassa di quelle già rispedite al mittente con i friulani che si sono spinti fino a 1,5 milioni più bonus. Molte anche le squadre di B disposte ad investire su Nunziante come dodicesimo o girandolo di nuovo C per farlo ulteriormente maturare. Tanti addetti ai lavori hanno individuato in Nunziante come uno dei possibili profili top dei prossimi anni del calcio italiano evidenziando che alla sua età anche lo stesso Donnarumma forse era più indietro nella sua crescita. Svenderlo sulla scia di qualche errore tra i pali nel girone di ritorno non avrebbe alcun senso e bene farà la società giallorossa a rimanere ferma sulle sue valutazioni economiche del ragazzo perché in caso contrario il rammarico nei prossimi anni per averlo svenduto potrebbe essere enorme.