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Nonostante la quarantena dei giorni scorsi, questa mattina, passando sul ponte di Calore, ho avvistato un gruppo di oche del Nilo (Alopochen aegyptiacus) mentre transitavano nel fiume, si tratta di una specie alloctona, originaria dell’Africa subtropicale, che si può trovare anche nella Valle del Nilo in Egitto. 

A scrivere la nota è Giovanni Picone che spiega che attualmente la specie è naturalizzata anche in Italia, sopratutto nelle zone del nord e del centro Italia, e secondo uno studio dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), solo una parte degli individui censiti sono da considerare realmente appartenenti a nuclei inselvatichiti, inoltre questi uccelli acquatici mostrano una preferenza per i corpi d’acqua con rive aperte e in prossimità di prati.

Va ricordato che non è la prima volta che tali uccelli acquatici vengono visti nel Calore, già l’anno scorso la stampa locale riportava un resoconto di un’escursione naturalistica, nella quale si segnalava anche l’avvistamento delle Oche Egiziane nel nostro fiume, tuttavia, la novità odierna è che si tratta del primo caso di nidificazione conosciuto nella nostra città. Questo avvistamento conferma la funzione fondamentale che ha il fiume Calore per la connessione ecologica tra le aree costiere, tirreniche e adriatiche, e con le aree interne dell’appennino.

La presenza delle oche del Nilo è un ulteriore dimostrazione dell’importanza del fiume Calore che fu individuato come principale corridoio ecologico trasversale della Campania dal PTR. A tal proposito è divenuto sempre più necessario che le amministrazioni locali prendono concretamente atto di questa fondamentale funzione ecologica che ha il fiume Calore, anche per il tratto urbano e peri-urbano, e si attivino per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio attraverso un turismo sostenibile, evitando ulteriori cementificazioni come l’inutile passerella pedonale sul fiume, costruita a ridosso del ponte, ed evitando di lanciare proposte indicibili come lo svolgimento della festa patronale all’interno dell’alveo del fiume.