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Benevento ha vissuto una giornata che resterà impressa nella memoria di molti: oltre un migliaio di persone hanno attraversato la città, dal Rione Libertà alla Stazione Centrale, per esprimere vicinanza al popolo palestinese e chiedere la fine delle violenze a Gaza. Giovani, famiglie, associazioni, studenti: una comunità intera che ha deciso di farsi sentire.

Tra i presenti spiccava il Magnifico Rettore dell’Università del Sannio, Gerardo Canfora. Una presenza significativa, perché dimostra come il mondo accademico e culturale sappia ancora rispondere ai richiami della società civile.

Ma ciò che più ha colpito, in mezzo a quella folla, è un’assenza fragorosa: nessun sindaco, nessun rappresentante delle istituzioni locali, nessun consigliere regionale o parlamentare sannita, nessuna fascia tricolore a guidare o anche solo accompagnare il corteo. La politica ha preferito restare dentro le mura dei palazzi, distante da quella piazza viva e rumorosa.

Ed è proprio qui che si apre il nodo più profondo. Quando il popolo sceglie di manifestare pacificamente per una causa che ha una risonanza mondiale, lo fa con un sentimento di partecipazione che meriterebbe ascolto e riconoscimento. L’assenza delle istituzioni, invece, rischia di diventare un segnale di disinteresse, alimentando quella frattura tra politica e cittadini che ormai da tempo mina la fiducia reciproca.

Il popolo, insomma, dimostra di avere ancora sensibilità, di sentire la responsabilità di non voltarsi dall’altra parte di fronte alle tragedie umane. La politica, al contrario, sembra sempre più rinchiusa in logiche di calcolo, di spartizione, di silenzi opportuni, concentrata sulle beghe elettorali.  

Non si tratta di schierarsi per forza: si tratta di esserci. A maggior ragione se si ha l’onore di indossare la ‘fascia tricolore’ che impone ad ogni primo cittadino di dover rappresentare le istanze del popolo tutto, non solo quelle di proprio gradimento. Si tratta di dimostrare che le istituzioni hanno ancora la capacità di camminare accanto alla società civile, soprattutto quando questa esprime valori universali come la pace e la giustizia.

La manifestazione di Benevento ci lascia allora un messaggio chiaro: la distanza tra palazzi e piazze non è più solo percezione, ma realtà tangibile. Ed è su questo terreno che la politica rischia di perdere definitivamente il contatto con il popolo che dovrebbe rappresentare.

Nel frattempo le Elezioni Regionali si avvicinano e siamo già pronti a leggere i commenti di sorta sull’astensionismo, con lo ‘scaricabarile’ delle responsabilità sul popolo. Quel popolo che oggi era in piazza ad urlare a gran voce. E non solo oggi.