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Benevento – E’ arrivata stamane la decisione del Tribunale di Benevento in relazione alla richiesta di rito abbreviato formulata dai legali di Paolo Spitaletta, Pierluigi Rotondi (accusati dell’omicidio del 26enne Valentino Improta) ed Eugenio Perone (accusato di favoreggiamento).

Fissata per l’11 novembre la data della prima udienza dinanzi al GIP Francesca Telaro. Ricordiamo che il PM Assunta Tillo aveva chiesto il giudizio immediato per i tre imputati e per Sandro Cerulo, altra persona coinvolta e accusata di favoreggiamento. Per il Cerulo nessun rito abbreviato e processo confermato per il 16 luglio.

Valentino Improta, 26 anni, di Montesarchio, fu dapprima ucciso con due fucilate e poi rinvenuto carbonizzato, il 4 maggio del 2018, in una Fiat Punto di proprietà della madre. 

Secondo gli inquirenti, Spitaletta e Rotondi agirono nel timore che Improta potesse collaborare con la giustizia per alleggerire la sua posizione processuale in ordine alla rapina e all’omicidio ai danni dell’83enne Giovanni Parente.

Così Spitaletta, in concorso con Rotondi 31enne, premeditavano ed uccidevano Improta, simulando l’organizzazione di un furto di rame sul Taburno.

La sera del 2 maggio 2018 la vittima, a bordo del veicolo di proprietà della madre, alle ore 22:00 circa raggiungeva i due imputati e dopo essere giunti in località Le Martine di Tocco Caudio, si dividevano: mentre il 31enne restava a bordo della vettura in sosta in Contrada Le Martine, in attesa che venisse consumato l’omicidio, il 50enne saliva a bordo della vettura condotta da Improta e, dopo averlo condotto in un luogo isolato della località Cepino del Monte Taburno, parcheggiata la vettura in una piazzola di sosta, all’interno della stessa gli sparava con un fucile a canne mozze.

Dopodiché sopprimeva e distruggeva il cadavere di Improta appiccando il fuoco all’autovettura, in modo da assicurarne la definitiva sottrazione alle ricerche altrui nonché da distruggere le tracce del reato. Infine, immettendosi sul sentiero/mulattiera posto sul lato opposto dell’area di sosta e percorrendolo a piedi per circa 30 minuti, raggiungeva l’area agreste dove l’attendeva il suo complice, per poi darsi alla fuga.