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“Così si rischia il disastro”. Dinanzi alla vicenda giudiziaria che nel Sannio si sta consumando sulle procedure di affidamento di alcune importanti opere stradali la politica sceglie di non restare in silenzio. Tutt’altro, alza la voce il Pd. E lo fa con Giuseppe Ruggiero, sindaco di Foiano, consigliere provinciale e riferimento assoluto dell’establishment Dem beneventano. 

Breve riepilogo dei fatti. Ance Benevento e Ance Campania (e con loro altre 12 aziende) hanno annunciato (leggi qui) nei giorni scorsi la presentazione di due ricorsi al Tar per chiedere l’annullamento dei bandi relativi ai lavori per la ‘Fondovalle Vitulanese’ e la strada interna di collegamento tra il Fortore e la SS 90 bis.

Secondo i ricorrenti, le gare impugnate risultano illegittime in quanto in contrasto con la normativa vigente in tema di revisione dei prezzi, nonchè rispetto all’aggiornamento dei prezzari ai sensi del Decreto Aiuti. E un primo risultato l’Ance e le altre società lo hanno già ottenuto: il Tar ha accolto la richiesta di sospensione della procedura di affidamento della gara per l’arteria fortorina.

E proprio questo primo ‘stop’ ha allarmato Ruggiero. “Rischiamo di mandare in fumo finanziamenti pari a 80 milioni di euro e necessari alla realizzazione di due opere pubbliche fondamentali per il territorio“. La delibera Cipe che nel 2018 sbloccava i fondi, infatti, fissava al 31 dicembre 2022 il termine ultimo per l’affidamento dei lavori.

“Legittima, evidentemente, l’azione delle aziende. Quel che contesto – spiega Ruggiero – è il ruolo dell’Ance. L’associazione dei costruttori poteva muoversi prima, una volta presa consapevolezza del problema dei prezzari. Si sarebbe potuto aprire un tavolo di concertazione con il Ministero per capire il da farsi. E invece si è scelta la strada ultima del ricorso per far saltare tutto. E ancora, – prosegue l’esponente Pd – da una associazione di categoria sarebbe lecito aspettarsi atteggiamenti univoci. Non puoi fare ricorso per due gare e lasciarne andare avanti una marea, come sta accadendo. O si decide di intervenire su tutto o non si comprendono le motivazioni per cui una partita si gioca e l’altra no”.

Per Ruggiero, dicevamo, il pericolo è veder sfumare gli oltre 80 milioni di euro (45 per la Fondovalle, 37 per il collegamento Alto Fortore-90 Bis) stanziati nel 2018 dal Cipe: “Risorse assegnate al Sannio grazie all’enorme lavoro dell’allora sottosegretario Del Basso De Caro” – sottolinea il consigliere Dem che chiama al bando degli imputati anche tutti coloro che hanno “congelato” le procedure: “In questi cinque anni si è perso tempo. Troppo tempo. E infatti si è arrivati al punto che quando le gare sono partite sono usciti i prezzari nuovi”.

Una speranza, però, al netto dell’epilogo della vicenda giudiziaria, c’è. Passa per la scrivania di Matteo Salvini, oggi ministro delle Infrastrutture. “La fortuna è che situazioni analoghe riguardando tante altre opere, dal Nord al Sud – conclude Ruggiero. E sappiamo come funziona: se il problema è solo tuo allora non ti resta che fare il segno della croce e pregare. Se altri sono nella tua stessa condizione, invece, il problema è politico“.

E se è vero che le vie della politica sono infinite magari ci passano anche la Fondovalle Vitulanese e il Fortore.