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Benevento – Dal campo alla curva. Chissà quante volte gli sarà capitato di percorrere lo stesso tragitto da calciatore. Quando vinci ti prendi gli applausi, quando perdi qualche fischio può apparire inevitabile. E’ la storia del calcio, non la inventiamo certo noi. Gabriele Pacciardi la conosce bene, e ora quel percorso lo ha completato. Appesi gli scarpini al chiodo, si è dedicato alla sua passione per il Pisa, che segue con un trasporto intenso ma al tempo stesso moderato. “Il sentimento è forte, ma evito le trasferte più lontane altrimenti mia moglie mi lascia…”, ci dice scherzando al telefono. 

Da assiduo frequentatore dell’Arena Garibaldi, Pacciardi è anche un fine conoscitore del campionato di serie B che sabato pomeriggio proporrà pietanze da leccarsi i baffi. Al Vigorito si affronteranno Benevento e Crotone, due squadre che per lui rappresentano una fetta importante di ricordi. Con gli squali il mediano è sceso in campo 68 volte mettendo a segno 7 gol e ottenendo una promozione proprio a discapito del Benevento, nella stagione 2008/2009. Nella finale play off di ritorno non scese in campo perché squalificato, ma fu uno degli artefici del cammino della squadra allenata da Moriero: “La promozione in B è stata l’apice di quell’esperienza, contraddistinta dai problemi finanziari del club. La differenza con Benevento era proprio quella: a Crotone ogni volta che ottenevamo tre punti avevamo la sensazione che fossimo andati ben oltre ogni possibilità, la chiave era questa”.

Le prestazioni brillanti di quell’annata convinsero il Benevento ad ingaggiarlo per la stagione immediatamente successiva: “Nel Sannio ho trovato un ambiente diverso, solido. I presupposti per fare bene c’erano tutti, ma si avvertiva ancora qualche scoria della recente delusione e questo ha finito per investire di ulteriori responsabilità il gruppo”, dice non mancando di fare una precisazione sul piano personale. “Io non ho reso come speravo. A livello personale è stata un’occasione persa, avrei potuto fare senz’altro meglio. Come se non bastasse mi infortunai anche gravemente e la cosa non mi aiutò, ma sono felice di vedere il Benevento lassù. Il presidente Vigorito ha sempre avuto grandi ambizioni, merita la serie A. Rimasi impressionato dalla sua umanità, mostrata dal giorno del mio arrivo fino a quello in cui firmai la rescissione del contratto”. 

Pacciardi in azione con la maglia giallorossa in un derby contro la Cavese

E il Benevento attuale, visto dalla curva Nord dell’Arena Garibaldi-Anconetani, ha strappato consensi anche in una serata apparentemente difficile come quella del debutto: “Quel rigore sbagliato da Marconi all’ultimo minuto avrebbe potuto cambiare la storia sul piano del risultato, ma in partita è stata evidente la facilità di palleggio dei giallorossi, che hanno uomini importanti in ogni reparto. La squadra di Inzaghi è prima con merito, corre parecchio, gli va fatto solo un grande applauso”

In vista del Crotone si prevedono fuochi pirotecnici: “Ho visto anche i rossoblu all’Arena, e non posso che parlarne bene. Ecco, credo che Benevento-Crotone non sia mai stata una sfida banale e che specialmente quest’anno abbia tutto per diventare lo spot del campionato. Due squadre tecnicamente molto forti, con un’idea precisa di gioco e delle individualità dal grande peso specifico. Chi vi assisterà di sicuro vedrà un grande spettacolo”. 

Gabriele Pacciardi con la maglia del Crotone dopo il gol all’Arezzo nella semifinale play off 2009

Conferme e rivelazioni. Quando chiediamo a Pacciardi di fare due nomi, la risposta è netta: “Tra gli emergenti cadetti cito Marconi, attaccante del Pisa. Sta facendo benissimo sul piano realizzativo, è senza dubbio una delle note più liete di questa prima parte di stagione. Se devo scegliere un giocatore da cui partire per vincere un campionato, però, dico Massimo Coda”. 

Il centravanti giallorosso è al centro del discorso legato al contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Tiene banco la questione rinnovo, ma cosa si consiglia a un giocatore in certi casi? “Sento di dire a Massimo di stare tranquillo, pensare al bene della squadra e a fare ciò che sa fare come pochi. Parliamo di un attaccante che fa reparto, si sacrifica e potenzialmente è in grado di realizzare 20 gol a stagione, difficile privarsi di uno così. In altri discorsi non mi ci addentro perché parliamo di top player e di conseguenza di cifre alte, ma Massimo è un ragazzo umile e dotato di colpi che ho avuto modo di ammirare proprio a Crotone e San Marino nelle esperienze condivise con lui da compagno di squadra. Prenderà sicuramente la decisione migliore insieme alla società”. 

Tornando al campionato in sé, Pacciardi fa un passaggio anche sulle delusioni: “L’Empoli ha perso terreno, ma nel derby contro il Pisa mise in campo una prestazione straordinaria. Per me la vera delusione del campionato è la Cremonese. Con l’organico che ha dovrebbe lottare per il primo o secondo posto, invece qualcosa non è andato per il verso giusto. Possibilità di recupero? Difficilissimo. Davanti corrono, il Benevento sta tenendo un’andatura sostenuta, la vedo dura per i grigiorossi inserirsi in certi discorsi”. 

Trentasei anni compiuti lo scorso 11 maggio, il calcio giocato è davvero un discorso chiuso? “Mi porto dietro troppi acciacchi, ho smesso nel 2015 con il professionismo a causa di un nuovo problema fisico, stavolta alla caviglia, che mi ha costretto a prendere una decisione a cavallo delle mie esperienze a Catanzaro e Pistoia. E’ stata dura, ma mettiamola così: in campo mi sono divertito per venti anni, ora seguo con passione sia il Pisa che il mondo dei dilettanti”.

Una vita regolare, allietata da una moglie e ben quattro figli. Pacciardi si gode la quiete della provincia pisana assaporando i veri valori della vita: “Ho una splendida famiglia, lavoro in un’azienda locale e seguo da vicino le sorti del Latignano Calcio, squadra di Cascina, mio paese d’origine. Abbiamo un buon settore giovanile e siamo iscritti al campionato di Prima Categoria. Si respira un’atmosfera che nel calcio dei grandi non c’è più. E’ come rinascere ogni domenica”.