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Sfortuna, tanta sfortuna per il Benevento che quando ormai pregustava il primo punto in serie A è stato superato da un gran gol di Pavoletti alla Sardegna Arena di Cagliari. Queste le pagelle dei giallorossi, autori di un grande secondo tempo. 

Brignoli 5: Imperdonabile il suo errore in occasione del vantaggio di Faragò. Non si intende con Di Chiara sul cross del centrocampista rossoblu e poi, temendo Pavoletti, si fa beffare da una palla vagante che avrebbe dovuto intercettare con più sicurezza. Incolpevole sul 2-1, è decisivo in positivo con un’uscita su Sau a inizio ripresa all’altezza della trequarti. 

Antei 6: Dei difensori giallorossi è sicuramente il migliore se non altro perché è l’unico che non figura negli episodi negativi del match. Nel secondo tempo si concede qualche sortita offensiva arrivando anche al cross con continuità e (non sempre) precisione.

Djimsiti 5: I piedi non sono granché, la fisicità è quella giusta per tenere a bada Pavoletti. Ma l’attaccante dei sardi ne sa una più del diavolo e lo beffa nel finale con una grandissima giocata. Partita nel complesso attenta la sua, ma pesano gli episodi: non è esente da colpe anche sul primo gol. 

Di Chiara 5: De Zerbi lo schiera nella difesa a tre, ma sono numerosi i danni causati. In primis il gol dell’uno a zero, che nasce da un suo svarione in duetto con Brignoli. Poi atterra in area Sau che per sua fortuna sbaglia il penalty. Spesso spaesato, non è a suo agio. 

Letizia 6: Ottanta minuti di pura lotta con Miangue, fisicamente più dotato di lui. Il terzino giallorosso è uno dei pochi a salvarsi nella prima frazione e nel secondo tempo alza l’asticella risultando vivace nei 35 minuti in cui resta in campo. Poi viene sostituito per ragioni tattiche con un attaccante. (Coda 6: Si procura il rigore della auspicata svolta dopo aver mancato il pari di un millimetro, quanto basta per meritare la sufficienza piena).

Chibsah 5,5: De Zerbi gli chiede sostanza e lui riesce a darne fino al 90′. Non è però sempre attento, e soprattutto nella prima frazione è autore di una prova ricca di imprecisioni. Nella ripresa limita le giocate ma aumenta il peso della sua fase di interdizione. 

Cataldi 6: La partita del romano meriterebbe un voto più alto per continuità, sacrificio e lucidità. Quest’ultima gli manca in solo un’occasione, che però è la più importante. Quando si trova a un passo da Rafael spara alto e sciupa la palla del pareggio. 

Memushaj 5,5: Ricopre un ruolo inedito nel 3-5-2 di De Zerbi in quanto è il centrocampista più avanzato, quello che in fase di non possesso va a pressare insieme a Iemmello e Ciciretti. Dà molto alla causa, ma a differenza di Cataldi difetta nella fase di transizione. (73′ Lombardi 6: Dà vigore alla manovra, sbagliando pochi palloni in una fase delicatissima del match).

Lazaar 6: Riscatta un primo tempo a dir poco disastroso con una ripresa da applausi in cui i suoi cross sono sempre un’insidia. Si perde troppo spesso nelle cose banali, mentre quelle complicate sembrano paradossalmente riuscirgli meglio. 

Iemmello 6: Il voto è per la responsabilità che si prende a calciare un rigore che pesa come un macigno. Sulla partita, invece, si può discutere a lungo. Sull’1-0 Rafael ipnotizza il suo colpo di testa, ma la sensazione diffusa è che da quella posizione avrebbe dovuto fare gol. In un altro paio di circostanze non prende la decisione giusta. Ma lo “zar”, nonostante questo, era riuscito a rimetterla sui binari giusti. Peccato. 

Ciciretti 5: De Zerbi lo schiera da seconda punta e fa tanta fatica in quella posizione. La sfida con la Fiorentina un po’ lo aveva evidenziato e stasera a Cagliari le impressioni sono state identiche. Gioca bene un quarto d’ora, quello di inizio ripresa prima di essere sostituito. Troppo poco. (61′ Viola 6: La manovra del Benevento, dal momento in cui entra in campo, è nei suoi piedi. La squadra inizia a macinare gioco, a rendersi propositiva. E non è solo per un calo del Cagliari ma soprattutto per l’aumento di fosforo generato dal suo inserimento. Con lui accanto Cataldi si sente più sicuro)

De Zerbi 6: La scelta di schierare fin da subito la difesa a tre è audace anche se inizialmente non paga. Una volta arginata la sfortuna e un primo tempo sottotono, il Benevento però inizia a produrre gioco e azioni, seppur a velocità ridotta. Avrebbe meritato il pari, ma in questa serie A bisogna tenere gli occhi aperti fino in fondo: il confine tra ciò che si merita e ciò che effettivamente si raccoglie è ridottissimo.