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Pisa – Un super Montipò evita la prima sconfitta in campionato a Inzaghi. Le pagelle dei giallorossi dopo la gara pareggiata all‘Arena Garibaldi. 

Montipò 7: Quanto è strano il calcio? Da primo imputato a eroe di serata. Per il ragazzo novarese arriva l’episodio della svolta, quello che serviva a cancellare definitivamente settimane difficili e ricordi turbolenti. Oltre al rigore parato, mostra sicurezza nelle uscite e nelle giocate con i piedi (circa una ventina in novanta minuti). Chapeau.

Gyamfi 6: Gara senza lustrini, arricchita da una sola discesa sulla fascia degna di nota. Ma nel 4-2-4 per gli esterni bassi non c’è molta facoltà di offendere, e per la fase difensiva va premiato con la sufficienza. D’altra parte Lisi, oltre a farlo penare un po’ in un paio di circostanze, non lo impegna granché.

Volta 6,5: Nel finale prende in mano la squadra e si erge a condottiero serrando i ranghi fino all’episodio del rigore. Nel primo tempo aveva salvato sulla linea un colpo di testa di De Vitis. Autorità e un pizzico di cattiveria agonistica, che in serate come questa non fa mai male.

Caldirola 6: Soffre un po’ quando Masucci lo attacca alle spalle sulle verticalizzazioni, ma sul  posizionamento nulla da dire. Puntuale e preciso, pochi rischi anche per lui.

Letizia 5: Buona chiusura in angolo su una punizione di Verna. Nullo in fase offensiva nella prima frazione. Un suo errore in disimpegno rischia di spianare la strada a Birindelli al 19’ della ripresa. Gran cross per la testa di Coda al 26’, palla fuori di poco.

Tello 5: Inizia esterno alto a destra, finisce sulla corsia opposta dopo l’ingresso di Insigne. In entrambi i casi non brilla, sbagliando il dosaggio di passaggi importanti e difettando nella precisione di giocate all’apparenza banali. Ha anche l’occasione per sbloccare il match nella ripresa ma non si fa trovare pronto. Chiude stremato.

Schiattarella 5: La sensazione è che non si senta a suo agio nel centrocampo a due con Viola, ma siamo alla prima di campionato e le supposizioni possono presto andare a farsi benedire. Sta di fatto che le sue giocate sono affrettate, e poco prima di uscire dal campo rischia di regalare un pallone sanguinoso agli avversari che non ne approfittano. (45’st Del Pinto 5,5: Entra in campo e vive un mezzo incubo. Per fortuna il suo errore non è determinante, ma resta l’ingenuità di un fallo evitabile al 94’).

Viola 6: E’ l’unico a mostrare qualche idea. La sua pericolosità su punizione è cosa nota, ma per le giocate in verticale mancano le giuste distanze e quei meccanismi che – si spera – verranno assimilati solo con il tempo dal resto della squadra.

Improta 5,5: Parte bene, con tanto dinamismo e voglia di fare, ma con il passare dei minuti la sua spinta si affievolisce e Belli riesce a contenerlo senza troppi affanni. Nella ripresa un buon assist per Tello, che non si fa trovare pronto per il colpo di testa. (29’st Insigne 5,5: entra e fa l’esterno alto a destra. Non si distingue, ma ha l’attenuante del tempo: troppo poco per incidere).

Coda 5: Avesse capitalizzato almeno una delle due grandi occasioni capitategli nella ripresa, sarebbe stata una gara da 7. Onori e oneri del centravanti, che con un gol può cambiare le sorti di una serata in cui ha mostrato poco smalto. Quel gol non è arrivato e non arriva neanche la sufficienza. Perché al netto del sacrificio, anche le intuizioni e le sponde sono state poche.

Sau 5,5: Si muove di più rispetto a Coda, prova la giocata ma con poche fortune. L’unica volta che arriva al tiro lo fa con una grande giocata al 24’ della ripresa, ma la palla si perde alta. Da registrare l’intesa con il numero 9 giallorosso.  (35’st Armenteros 5: Dieci minuti, più palloni giocati rispetto a Insigne ma neanche la metà nel modo giusto).

Inzaghi (All.) 5: Lo ribadiamo, i giudizi sul gioco di questi tempi lasciano il tempo che trovano, ma anche stasera il suo Benevento non raggiunge la sufficienza. Poche idee, scarse alchimie e tante cose che non convincono. Manca una linearità nell’azione, ma anche l’imprevedibilità. Spesso l’iniziativa è lasciata alla libera espressione del singolo. E anche la nuova regola sulla rimessa dal fondo finisce per imbrigliare i suoi.